martedì 8 aprile 2025

Salvini intervista Elon Musk, l'editoriale di Massimo Gramellini a cura di acraccademia4658.blogspot.com



Punto e a capo: il protezionismo non è mai una buona notizia
 
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA

 

Ciao Sergio,
spero tu stia bene, nonostante le turbolenze mondiali.

In un periodo in cui i venti del protezionismo tornano a soffiare forte, è importante fermarci un momento e chiederci: davvero alzare barriere commerciali aiuta la nostra economia? I dati, le analisi e l’esperienza ci dicono di no. La scelta scellerata di Trump è forse il più grande danno economico autoinflitto nella storia. E questo riguarda anche noi e la presidente Meloni sbaglia a minimizzare.

I dazi – ovvero le tasse imposte sull’importazione di beni dall’estero – vengono spesso presentati come strumenti per proteggere le imprese locali. Ma questa è una visione miope. Le tariffe doganali finiscono per colpire duramente proprio i consumatori, che si ritrovano a pagare di più per beni essenziali come alimentari, automobili e medicinali. E nel lungo periodo, anche le imprese soffrono: aumentano i costi di produzione, si riducono le esportazioni e cresce l’incertezza, scoraggiando investimenti e innovazione.

Il protezionismo penalizza in particolare i Paesi in via di sviluppo. Le restrizioni commerciali su prodotti trasformati impediscono a queste economie di sviluppare un’industria manifatturiera autonoma, costringendole a esportare solo materie prime a basso valore aggiunto. Questo perpetua una forma di neocolonialismo economico, alimenta le disuguaglianze globali e ostacola la crescita sostenibile.

Non solo. I dazi colpiscono anche la salute pubblica: le regole restrittive su brevetti e commercio limitano la diffusione di medicinali a basso costo nei Paesi più poveri. E in un mondo interconnesso, questo ci riguarda tutti.

L’alternativa al protezionismo non è il “libero mercato selvaggio”, ma un sistema multilaterale con regole chiare, inclusive e trasparenti, capace di tutelare sia gli interessi economici che quelli sociali e ambientali.


[Trump mentre annuncia i dazi - 3 aprile 2025]

Nel frattempo, le borse di tutto il mondo stanno risentendo degli annunci dei dazi in un modo che rischia di compromettere i commerci globali e innescare una recessione. Il calo degli indici di borsa dipende da meccanismi di domanda e offerta, che determinano il prezzo a cui sono venduti i titoli. Il prezzo di un determinato titolo scende quando molti vogliono venderlo e in questo momento gli investitori cercano di liberarsi dei titoli delle aziende più legate al commercio con gli Stati Uniti, come le società tecnologiche, di auto e anche delle banche, che rischiano impatti maggiori nel caso di recessione.

Nessuno, fuori dall'amminsitrazione Trump (e a quanto pare il governo Meloni) è contento dei dazi. Governi, imprese e investitori devono capire cosa fare di fronte al rischio sempre più concreto di un commercio internazionale compromesso e di una recessione globale. Anche il presidente della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, Jerome Powell ha detto che i dazi rischiano di causare un innalzamento dell'innflazione e un rallentamento della crescita economica degli Stati Uniti.


[Jerome Powell, presidente della Federal Reserve]

L'imposizione dei dazi da parte di Trump è una mianccia significativa, dunque, anche per l'economia italiana, che è così legata alle esportazioni. All'Unione Europea Trump ha imposto dazi del 20% e complessivamente l'Unione è il primo partner commerciale degli Stati Uniti e quindi i paesi membri, tra cui il nostro Paese, hanno molto da perdere. Ma mentre gli altri leader euorpei hanno preso posizioni ferme contro le misure protezionistiche americane, Meloni si limita a dichiarazioni generiche. È preoccupante che, nonostante l'evidente danno che questi dazi infliggeranno alle nostre imprese, il governo non abbia ancora delineato una strategia chiara per proteggere i settori colpiti e per contrastare efficacemente queste politiche ingiuste. L'Italia merita una leadership che difenda con determinazione gli interessi nazionali e che non si limiti a parole vuote di fronte a minacce economiche di tale portata. 

La leadership e l'unità sono importanti soprattutto perché la decisione di introdurre nuovi dazi è di esclusiva competenza europea: i singoli paesi non possono agire in modo autonomo perché l'UE è anche un'unione doganale, questo significa che non solo non ci sono dazi interni, ma che tutti i paesi membri sono sottoposti agli stessi dazi da paesi esterni all'UE. Alla luce di questo, suona particolarmente inopportuno sentire esponenti della maggioranza auspicare a una negoziazione di Meloni con Trump per vantaggi solo italiani, perché evidentemente non hanno capito come funzionano le cose. Oggi su Repubblica, Paolo Gentiloni scrive della risposta che dovrebbe dare l'Unione Europea.)0)

 
A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA

Questa settimana in Aula verrà esaminato il decreto per il contrasto all'immigrazione irregolare, la pdl per delegare al governo alcune funzioni della Corte dei conti, in materia di responsabilità amministrativa e di danno erariale, si discuteranno poi le mozioni sul piano del riarmo europeo. Infine, mercoledì verrà in visita il Re Carlo, accompagnato dalla regina Camilla.

Questa domenica mattina 13 aprile alle 10 ci sarà un momento di confronto organizzato da Santo Minniti allo Scalo di Porta Genova, in viale Valenza 2, l'evento si chiama "Chiamiamola coraggio. La politica senza paura"

Come Donne Democratiche abbiamo organizzato un incontro con le sei Rettrici delle Università milanesi, lunedì 14 aprile alle 18.30 al CAM Garibaldi. Come le università influenzano il tessuto urbano? Qual é il loro impatto sulla vita cittadina? Milano è la prima città universitaria italiana, con oltreĺ 211.000 studenti iscritti nei suoi atenei, di cui circa il 30% provenienti da fuori regione e l'11% internazionali. Inoltre con i loro circa 16.000 dipendenti, rappresentano un motore di innovazione e crescita per l'intera area metropolitana.

In questo contesto, il pensiero critico di ricercatori e professori in diverse discipline gioca un ruolo fondamentale nell'evoluzione urbana, influenzando settori chiave come l'architettura, l'ingegneria, le scienze sociali e l'economia. CI si registra qui.​


Sabato invece sarò ospite del primo episodio della nuova produzione di Stazione Radio chiamato "Milano 2070" insieme all'on. Cristina Rossello per parlare del futuro della città, soprattutto per quanto riguarda temi urgenti come la sostenibilità socio - ambientale. La puntata sarà live a Stazione Radio in via Tofane il 12 aprile alle 17.30.

 
A lunedì prossimo, 

 

Lia

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