lunedì 14 aprile 2025

TRIANGOLO LARIANO di Aprile 2025 e Trump, Carofiglio: "Deborda verso la menzogna"... a cura di clubfturati.blogspot.com


...POESIA x l'Oscar 
NO AL BULLISMO .. ALLA GUERRA... ALLA VIOLENZA... SI, alla Liberta!

La libertà  del 25 APRILE!

... niente al mondo vale.. un secondo vissuto accanto a te .. vale un gesto tuo, un tuo movimento... niente al mondo mi ha mai dato tanto, da emozionarmi come quando siamo .. "NOI insieme e UNICI" .. 
Tu mi dai la LIBERTÀ..
GRAZIE DI
E S I S T E R E!

Da ..Gio... e Max P. "da canzoni e pensieri “.. sempre.. nient’altro che noi”.. sogno.. ..poi vivo e ti ho! Fuggo l'amara realtà.. chiedo allo specchio: "Perchè non rifletti un po' prima di rimandare la mia immagine?... vorrei la Sua di Madonna!"
.. ti piace!? graz. x il tuo 5X1000 ad ACR(ONLUS di fatto) e CRV=CENTRORICERCHEVALASSINESI e alla Fondazione di Don Gino Rigoldi !




Il filosofo Stefano Bonaga shock: "Siamo in mano a questi due malati, Trump a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com..


“Qui nell’isola
il mare
e quanto mare
esce da sé stesso
in ogni momento,
dice di sì, di no,
di no, di no, di no,
dice di sì nell’azzurro,
nella spuma, nel galoppo,
dice di no, di no.”
- Pablo Neruda

Pablo Neruda recita questi versi a Massimo Troisi in una bellissima scena del film “Il Postino”.

Si incontrano quasi per caso, in riva al mare, su un’isola… Vuoi essere anche tu come quel poeta cileno nel film?

Beh, non solo potrai recitare i tuoi versi, in un anfiteatro in riva al mare…

🖋 Ma semplicemente inviando una poesia al 3° Concorso Internazionale di Poesia inedita “Isola di Stromboli”.

Avrai la possibilità di essere eletto come Vincitore dell’Isola dei Poeti e di vincere diversi premi letterari del valore totale di 8000€:

✅ Super Premio Straordinario: 500 euro per visitare in un fine settimana l'Isola magica di Stromboli! 

✅ Una pubblicazione monografica gratuita con grande firma a scelta tra Giuseppe Aletti, Alessandro Quasimodo, Hafez Haidar, Francesco Gazzè, Alfredo R. Mogol, Cosimo Damiano Damato

✅ Addetto stampa personale con 10 articoli garantiti sulla stampa nazionale e locale della tua città

✅ Trofeo, targa e medaglia (solo per i primi 10 classificati)

✅Un format televisivo di 22 minuti in cui sarai intervistato da Alessandro Quasimodo o Hafez Haidar.

✅ il video corso di scrittura poetica "La Nuova Era della Poesia" ideato e condotto da Giuseppe Aletti. Il corso, composto da ben 23 ore contenente il rivoluzionario Metodo Aletti

✅Audiolibro con le tue poesie recitate da Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel e attore per i più grandi registi italiani come Fellini, Lina Wertmüller, Ugo Tognazzi e Ugo Gregoretti.

✅Un Docufilm sulla tua vita e produzione poetica da girare sempre nella bellissima Isola di Stromboli!

Scopri tutti i bonus: https://rivistaorizzonti.net/concorso-di-poesia-inedita-isola-di-stromboli

Chi sono i Presidenti di Giuria?

🖋 Giuseppe Aletti - Editore, poeta, critico letterario, è considerato un punto di riferimento per la poesia in Italia. 

La sua raccolta "I Decaduti" è stata scelta dalla Casa della Poesia del Marocco per essere tradotta e pubblicata in arabo e sarà presentata presso l’università di Casablanca. 

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività letteraria: è stato il fondatore della rivista letteraria "Orizzonti", dell'unico Paese della Poesia in Italia, e del più importante festival poetico italiano "Il Federiciano".

È il fondatore della Prima Accademia di Scrittura Poetica Giuseppe Aletti. 

Il suo nuovo, attesissimo libro “Da una Feritoia Osservo Parole – 365 Rotte Per il Nuovo Giorno” ha raggiunto il 3° posto nella classifica dei bestseller di Amazon e il 1° posto nella classifica di IBS.

🖋Hafez Haidar - Poeta, accademico emerito, traduttore per Rizzoli, Mondadori, Piemme, Fabbri Editore etc.

Tra i più importanti traduttori dall'arabo in italiano del grande poeta Khalil Gibran.

La sua traduzione de' "Le mille e una notte" edita da Mondadori, è da sempre tra le più vendute in Italia.

Candidato al Premio Nobel nel 2017. È direttore di numerose manifestazioni culturali di valenza Internazionale. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi per la sua attività letteraria e accademica.

Tutti i poeti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita, questa isola magica, piena di energia e di bellezza, per ricevere in dono nuove ispirazioni. 

Non perdere questa occasione di andarci al prezzo di una poesia!

Per partecipare: https://rivistaorizzonti.net/concorso-di-poesia-inedita-isola-di-stromboli

Partecipazione Gratuita!

venerdì 11 aprile 2025

Il prof. Vecchioni spiega l'origine della parola "dazio" a cura di Crv-Centro Ricerche Valassinese


25 aprile - Festa della Liberazione. Intervista al professor Luca Baldissara...
Per comprendere meglio l’importanza dell'anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo, ne parliamo con il prof. Luca Baldissara, docente di Storia contemporanea al Dipartimento di Filosofia e Comunicazione all’Università di Bologna. E con il nostro amico Giornalista e scrittore Corrado Augias!

Intervista alla storia sul 25 Aprile LIBERTÀ  DEI POPOLI E SUDDITI!
a cura di S. D. M. di Crv e Acr* 

Il 25 aprile è una data piena di SIMBOLI... É una festa INTERNAZIONALE, ma vediamo l'talia, che cosa avvenne esattamente nelle giornate di primavera di 80 anni fa?!
I Partigiani sfilarono per le strade di milano...
Il 25 aprile 1945 a Milano - dove operava il CNL =Comitato di liberazione Alta Italia,
 il principale organo di governo clandestino della Resistenza e venne liberata la nostra Patria mentre ancora affluivano in città le formazioni partigiane lombarde. Questa giornata è stata presa come data simbolo della fine della guerra e della nostra liberazione, prima provvedendo a festeggiarla fin dal 1946, con una decisione  ad hoc del governo, e poi, nel 1949, proclamandola festa nazionale permanente.

Il 25 aprile è in realtà un giorno "spalmato" nell'arco di più giorni: "il 21 viene liberata Bologna, la prima importante città alle spalle della Linea Gotica, il cui controllo è assunto dai partigiani a ridosso dell'arrivo degli Alleati, (...Francia Inghilterra e Stati Uniti). Poi seguono il 22 Modena, il 24 Reggio Emilia, La Spezia, Genova, Asti. Il 25 Milano e Savona. Il 26 Novara, Parma e Vercelli. E via via tutte le città e i paesi del Nord Italia.

L’insurrezione raggiunge il culmine (militare e politico) della guerra partigiana, per garantire il riscatto dalle viltà del fasci-nazismo nel provocare la guerra e cercare la necessità di rinnovamento nella profondità delle strutture politiche e istituzionali dello stato italiano, umiliato e deriso dal ventennio fascista e dall'epilogo della seconda guerra mondiale 40/45.
Ora sentiamo da alcuni emeriti antifascisti...
Il Professor Luca Baldissara e il Giornalista, scrittore più  seguito ed amato da sempre... Corrado Augias ... nei loro recenti saggi  che hanno sottolineato come in quel giorno i fatti siano stati vissuti in modo assai diverso nelle varie parti d'Italia e di conseguenza la "memoria" sia stata tramandata in modo differente, spieghiamo in quale modo?!
Il 25 aprile, oltre a ricordarlo in un basilare momento simbolico della "Liberazione", si rivela... l’inizio di un percorso ... difficile e lento di ricongiungimento degli italiani, che hanno vissuto differenti realtà e di vita e di guerra.

Il 25 aprile è stata la somma imprecisa di diversi ... 25 aprile di Liberazione: per un terzo del Paese segna la fine della guerra e dell'inimicizia tra italiani (fascisti e antifascisti) e linvasore tedesco (nazisti), per i rimanenti due terzi, scendendo la penisola, il termine di un conflitto ormai distante, offuscato semmai dalle diverse realtà in atto per un difficilissimo presente. Le memorie non possono che riflettere questa diversificazione del ricordo collettivo, con le fratture che allora hanno suscitato e che non si lasciarono facilmente ricomporre in una memoria pubblica e unitaria del "25 aprile".

Le truppe alleate entrarono a Bologna il 21 aprile 1945! Ha significato un 25 aprile per la storia d'Italia e deve essere fondamentale ricordarlo ogni anno!....
"Non c’è possibilità di salvezza nella neutralità e nell’isolamento", scrive il 28/11/ 1943 Giaime Pintor, motivando la scelta partigiana che lo avrebbe portato alla morte. In queste parole vi è il senso profondo, dell’etica individuale e di una generazione che si oppose al Nazi-fascismo.
Ora ascoltiamo Corrado Augias sul 25 Aprile... significa riassumere tutta la questione in una sola realtà,  per nulla semplificante: *COSTITUZIONE!* Qualsiasi riflessione ... sia sulla realtà e sia sui fatti storici si concentra ... *sempre su questa Carta che finirà per incarnare la nostra liberazione. "COSTITUZIONE"...* 
Oggi, pur in un mondo completamente diverso, dove però la guerra è riemersa drammaticamente come orizzonte di realtà, quelle parole consentono di cogliere quanto di attuale c’è nella scelta di allora, di individuare una "utilità" della conoscenza della storia per l’oggi e per il futuro, di restituire un senso al 25 aprile.

Per quella generazione era la guerra che aveva imposto la "presa di possesso del concreto”, mettendo la società di fronte ai pericoli “che minacciano i presupposti di ogni vita individuale" e spingendo ad una "corsa verso la politica" destinata secondo Pintor a riprodursi "ogni volta che la politica cessa di essere ordinaria amministrazione e impegna tutte le forze di una società per salvarla da una grave malattia, per rispondere a un estremo pericolo". Questo, che per Pintor costituiva il "senso morale" della mobilitazione collettiva, è, oggi come allora, il valore intimo, essenziale, necessario della scelta di impegnarsi per l'utilità comune riassunta nel 25 aprile...
Parlare di 25 Aprile e di liberazione con Augias diventa un impegno, nella consapevolezza della differenza profonda che c'è... tra liberarsi e... restare liberi. Da questo punto di vista Augias, vede questo passaggio ...dalla Resistenza al varo della Costituzione Italiana ...decisivo! 
La Liberazione, certo. "La nostra Resistenza...( dice Augias) ci permise di liberarci con dignità.  Poi dopo la liberazione arrivò la libertà  e la nostra Costituzione che ci permise di ritornare a pieno titolo nel consesso internazionale. La Carta di legittimazione e liberazione per poterci presentare di nuovo davanti al resto del mondo, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e del nazifascismo". Quel rientro nel mondo internazionale... a testa alta... è  nelle parole  di Alcide De Gasperi che le pronunciò  il 10 agosto del 1946 alla Conferenza di Pace di Parigi... da presidente del Consiglio dei Ministri...
 "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è come soprattutto la mia qualifica da ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l'essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione"... Cio dimostra.. se ve ne fosse bisogno come ... si deve comportare chi ci rappresenta... davanti al mondo... 
(non come ora che il governo vede: la lega filoputiniana che non vuole il riarmo dell'Europa con ottocento miliardi di armi alle nazioni europee e fratelli d'italia filotrampiana che vuole il riarmo europeo di ottocento miliardi di armi alle nazioni europee)!
Dopo 80 anni di pace e senza aver fatto i conti con la storia...sul misero ventennio di dittatura fascista.. culminato con la tragica 2a guerra Mondiale del 40/45...

Buon 25 Aprile!

* il Milanese-Acr e Crv

martedì 8 aprile 2025

Salvini intervista Elon Musk, l'editoriale di Massimo Gramellini a cura di acraccademia4658.blogspot.com



Punto e a capo: il protezionismo non è mai una buona notizia
 
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA

 

Ciao Sergio,
spero tu stia bene, nonostante le turbolenze mondiali.

In un periodo in cui i venti del protezionismo tornano a soffiare forte, è importante fermarci un momento e chiederci: davvero alzare barriere commerciali aiuta la nostra economia? I dati, le analisi e l’esperienza ci dicono di no. La scelta scellerata di Trump è forse il più grande danno economico autoinflitto nella storia. E questo riguarda anche noi e la presidente Meloni sbaglia a minimizzare.

I dazi – ovvero le tasse imposte sull’importazione di beni dall’estero – vengono spesso presentati come strumenti per proteggere le imprese locali. Ma questa è una visione miope. Le tariffe doganali finiscono per colpire duramente proprio i consumatori, che si ritrovano a pagare di più per beni essenziali come alimentari, automobili e medicinali. E nel lungo periodo, anche le imprese soffrono: aumentano i costi di produzione, si riducono le esportazioni e cresce l’incertezza, scoraggiando investimenti e innovazione.

Il protezionismo penalizza in particolare i Paesi in via di sviluppo. Le restrizioni commerciali su prodotti trasformati impediscono a queste economie di sviluppare un’industria manifatturiera autonoma, costringendole a esportare solo materie prime a basso valore aggiunto. Questo perpetua una forma di neocolonialismo economico, alimenta le disuguaglianze globali e ostacola la crescita sostenibile.

Non solo. I dazi colpiscono anche la salute pubblica: le regole restrittive su brevetti e commercio limitano la diffusione di medicinali a basso costo nei Paesi più poveri. E in un mondo interconnesso, questo ci riguarda tutti.

L’alternativa al protezionismo non è il “libero mercato selvaggio”, ma un sistema multilaterale con regole chiare, inclusive e trasparenti, capace di tutelare sia gli interessi economici che quelli sociali e ambientali.


[Trump mentre annuncia i dazi - 3 aprile 2025]

Nel frattempo, le borse di tutto il mondo stanno risentendo degli annunci dei dazi in un modo che rischia di compromettere i commerci globali e innescare una recessione. Il calo degli indici di borsa dipende da meccanismi di domanda e offerta, che determinano il prezzo a cui sono venduti i titoli. Il prezzo di un determinato titolo scende quando molti vogliono venderlo e in questo momento gli investitori cercano di liberarsi dei titoli delle aziende più legate al commercio con gli Stati Uniti, come le società tecnologiche, di auto e anche delle banche, che rischiano impatti maggiori nel caso di recessione.

Nessuno, fuori dall'amminsitrazione Trump (e a quanto pare il governo Meloni) è contento dei dazi. Governi, imprese e investitori devono capire cosa fare di fronte al rischio sempre più concreto di un commercio internazionale compromesso e di una recessione globale. Anche il presidente della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, Jerome Powell ha detto che i dazi rischiano di causare un innalzamento dell'innflazione e un rallentamento della crescita economica degli Stati Uniti.


[Jerome Powell, presidente della Federal Reserve]

L'imposizione dei dazi da parte di Trump è una mianccia significativa, dunque, anche per l'economia italiana, che è così legata alle esportazioni. All'Unione Europea Trump ha imposto dazi del 20% e complessivamente l'Unione è il primo partner commerciale degli Stati Uniti e quindi i paesi membri, tra cui il nostro Paese, hanno molto da perdere. Ma mentre gli altri leader euorpei hanno preso posizioni ferme contro le misure protezionistiche americane, Meloni si limita a dichiarazioni generiche. È preoccupante che, nonostante l'evidente danno che questi dazi infliggeranno alle nostre imprese, il governo non abbia ancora delineato una strategia chiara per proteggere i settori colpiti e per contrastare efficacemente queste politiche ingiuste. L'Italia merita una leadership che difenda con determinazione gli interessi nazionali e che non si limiti a parole vuote di fronte a minacce economiche di tale portata. 

La leadership e l'unità sono importanti soprattutto perché la decisione di introdurre nuovi dazi è di esclusiva competenza europea: i singoli paesi non possono agire in modo autonomo perché l'UE è anche un'unione doganale, questo significa che non solo non ci sono dazi interni, ma che tutti i paesi membri sono sottoposti agli stessi dazi da paesi esterni all'UE. Alla luce di questo, suona particolarmente inopportuno sentire esponenti della maggioranza auspicare a una negoziazione di Meloni con Trump per vantaggi solo italiani, perché evidentemente non hanno capito come funzionano le cose. Oggi su Repubblica, Paolo Gentiloni scrive della risposta che dovrebbe dare l'Unione Europea.)0)

 
A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA

Questa settimana in Aula verrà esaminato il decreto per il contrasto all'immigrazione irregolare, la pdl per delegare al governo alcune funzioni della Corte dei conti, in materia di responsabilità amministrativa e di danno erariale, si discuteranno poi le mozioni sul piano del riarmo europeo. Infine, mercoledì verrà in visita il Re Carlo, accompagnato dalla regina Camilla.

Questa domenica mattina 13 aprile alle 10 ci sarà un momento di confronto organizzato da Santo Minniti allo Scalo di Porta Genova, in viale Valenza 2, l'evento si chiama "Chiamiamola coraggio. La politica senza paura"

Come Donne Democratiche abbiamo organizzato un incontro con le sei Rettrici delle Università milanesi, lunedì 14 aprile alle 18.30 al CAM Garibaldi. Come le università influenzano il tessuto urbano? Qual é il loro impatto sulla vita cittadina? Milano è la prima città universitaria italiana, con oltreĺ 211.000 studenti iscritti nei suoi atenei, di cui circa il 30% provenienti da fuori regione e l'11% internazionali. Inoltre con i loro circa 16.000 dipendenti, rappresentano un motore di innovazione e crescita per l'intera area metropolitana.

In questo contesto, il pensiero critico di ricercatori e professori in diverse discipline gioca un ruolo fondamentale nell'evoluzione urbana, influenzando settori chiave come l'architettura, l'ingegneria, le scienze sociali e l'economia. CI si registra qui.​


Sabato invece sarò ospite del primo episodio della nuova produzione di Stazione Radio chiamato "Milano 2070" insieme all'on. Cristina Rossello per parlare del futuro della città, soprattutto per quanto riguarda temi urgenti come la sostenibilità socio - ambientale. La puntata sarà live a Stazione Radio in via Tofane il 12 aprile alle 17.30.

 
A lunedì prossimo, 

 

Lia

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giovedì 27 marzo 2025

Congresso Nazionale del Psi Intervento di Roberto Biscardini a cura di Crv e Acr

Congresso Nazionale PSI - La sintesi del mio intervento Napoli, 22 marzo 2025 Ho accolto l’invito di intervenire a questo congresso per parlare di noi, di quella comunità socialista nella quale, pur con idee differenti, difendiamo con orgoglio la parola socialista. Il congresso è sempre un momento importante della vita democratica di un partito ed è quindi un’occasione che non deve essere sprecata. La cosa più importante da rilevare in questo particolare momento storico è che il socialismo, che è sempre stato il nostro orizzonte ideale e pratico, è quasi del tutto scomparso dalla scena politica italiana ed internazionale. Per questo il primo compito dei socialisti è quello di reagire, domandandosi anche se abbiamo fatto tutto ciò che era sarebbe stato necessario per evitare che ciò accadesse. Se ci sono nostre responsabilità o se ciò è avvenuto senza che ce ne siamo accorti. Certamente, almeno in Italia, la sinistra non se n’è accorta ed anzi ha contribuito con la sua assenza a rendere il socialismo sempre più fragile. Reagire oggi a questo stato di cose significa porsi l’obbiettivo di ricostruire in forme nuove un movimento socialista con chi ci sta, così come avvenne ancora prima del 1892 quando il partito si costituì sulla spinta di masse popolari, operaie e contadine, leghe ed associazioni, che avevano bisogno di essere rappresentate da un movimento organizzato nel paese e nelle istituzioni. Avevano bisogno di un partito che rappresentasse i loro bisogni. Oggi come allora dobbiamo costruire un movimento socialista che partendo dai bisogni delle persone sia concreto: un socialismo delle persone, un socialismo materialista per le persone. Un movimento che sappia riunire le tante anime diverse della sinistra ed anche coloro che socialisti non sono mai stati. Cioè quel socialismo largo di cui ha parlato anni fa Rino Formica, capace di coinvolgere i giovani che sono potenzialmente socialisti ma non lo sanno, aprendo anche un dialogo con il mondo cattolico, oggi più sensibile che mai nei confronti della cultura socialista, dopo il grande ruolo che ha avuto in questi anni a livello internazionale ed in Italia la figura di Papa Francesco. Poco importa sottolineare parole che oggi possono suonare scontate o equivoche. Inutile usare le locuzioni del tipo socialismo democratico, socialismo riformista, socialismo liberare. Meglio parlare di socialismo e basta, di socialismo senza aggettivi. Dalla parte di chi ha più bisogno e che ha subito di più le ingiustizie di un capitalismo sempre più violento ed aggressivo; politiche neoliberiste che hanno prodotto solo diseguaglianze e povertà. Possiamo farlo ripartendo dalla nostra storia originaria, ritrovando la forza nella storia di quel movimento socialista, che è sempre stato, piaccia o non piaccia, un movimento per la pace e per il disarmo, contro la guerra. Che pagano sempre i più deboli, che rende sempre più poveri i poveri e sempre più ricchi quelli che sono già ricchi. Ma anche contro la cultura della guerra che ci obbliga ad essere sempre, a volte anche individualmente, gli uni contro gli altri, senza mai margini di dialogo e di mediazione. A questo proposito possiamo ricordare l’intervento di Bettino Craxi al Congresso di Milano del 1989, nel quale dedicò un grande spazio della sua relazione al tema del disamo graduale, ricordandoci che “la parola d’ordine per il socialisti è sempre la riduzione degli armamenti e non altro” così come per i socialisti è sempre importante la collaborazione e la distensione tra i popoli, allora auspicando la distensione dell’Europa con l’Europa dell’est e con quella che di lì a pochi mesi sarebbe diventata la federazione Russa. Né l’Italia, né l’Europa saranno più autorevoli acquistando armi. Né il riarmo generalizzato renderà l’Europa politicamente più forte. Siamo figli del movimento socialista che è sempre stato dalla parte dei lavoratori per la difesa del lavoro contro lo sfruttamento e soprattutto per la difesa della dignità del lavoro. Solidale con i diritti dei più deboli. Siamo figli del movimento socialista che difende la democrazia minacciata dalla cattiva politica e dal potere della finanza internazionale che è avversaria diretta della democrazia stessa. Perché solo la democrazia può mettere un freno allo strapotere della finanza ed è per questo che le grandi forzi economiche si muovono contro la democrazia in tutto il mondo. Quindi difendere la democrazia minacciata ovunque è un impegno prioritario dei socialisti, così come riscoprire la democrazia rappresentativa da tempo messa in crisi dalle cattive leggi elettorali. Ricordiamo oggi al PD e a tutti coloro che si arrovellano su come stare uniti per battere la destra che la prima cosa da fare è quella di abrogare il Rosatellum che loro hanno voluto. Una legge che non consente ai cittadini di scegliere i propri parlamentari. Dobbiamo riprendere la battaglia per ridare al paese una legge elettorale di tipo proporzionale con le preferenze e consentire agli elettori di eleggere direttamente i propri rappresentanti. Così come possiamo, anche se l’iniziativa può apparire impopolare, essere i promotori di una riforma delle leggi elettorali dei Comuni e delle Regioni, per proporre l’abolizione dell’elezione diretta dei Sindaci, oggi diventati piccoli podestà, e dei presidenti delle Regioni. Per affrontare queste sfide e porre le premesse per la costruzione di un movimento per il socialismo, (che è qualcosa di più di un movimento di socialisti) dobbiamo tutti insieme fare un salto di qualità, definire un nuovo progetto e costruire la prospettiva di un grande ed unitaria partito socialista. Attingendo ancora dal Congresso dell’Ansaldo di Milano, è utile ricordare oggi come già allora fosse chiara la differenza tra l’appello ad una generica unità della sinistra e l’appello per l’unità socialista, per unire tutti coloro che credono nel socialismo. Con tutto rispetto, l’obbiettivo non è più quindi solo quello di far crescere il PSI, ma di fare anche del PSI il punto di riferimento per promuovere una fase nuova del socialismo italiano. Il problema non è più quello che abbiamo perseguito per anni: superare la diaspora e riunire tutti socialisti cosiddetti anagrafici, quelli che nel corso della loro vita hanno avuto una tessera del PSI in tasca. Molti di loro hanno fatto da anni scelte politiche che sembrano oramai irreversibili. L’obbiettivo è molto più ambizioso. Prima di tutto parlare ai giovani ed aprire le contraddizioni in tutti coloro che stanno a sinistra, ma non vogliono dichiararsi socialisti. Chiedere che si apra una discussione seria per costruire dal basso una grande casa del socialismo italiano. Unica e credibile alternativa alla destra. Una volta si diceva che la sinistra o è socialista o non è. Oggi possiamo aggiungere che se la sinistra non è socialista non c’è alternativa alla destra.

CIRCOLO Turati Civenna e Caldara di Milano... 27 MARZO 2025 - risultati incredibili ..ottenuti da persone concrete

Pubblicista, come ottenere il tesserino e patentino giornalista pubblicista Consigli per l'uso Chi è il giornalista pubblicista! Dice l'articolo 1 (IV comma) della legge n. 69/1963: "Sono pubblicisti coloro che svolgono attività giornalistica non occasionale e retribuita anche se esercitano altre professioni o impieghi". L'articolo 35 della legge citata disciplina le L'aspirante pubblicista: ·è normalmente una persona che esercita altre professioni o impieghi. ·condizione per l'iscrizione è l'aver svolto per due anni un'attività giornalistica non occasionale e retribuita regolarmente; (segue su l'Acr il Milanese - blog) ·l'attività giornalistica consiste in scritti, articoli, corrispondenze su giornali e periodici. · i certificati rilasciati dai direttori (delle pubblicazioni) devono comprovare l'attività pubblicistica regolarmente retribuita da almeno due anni; · la domanda deve essere corredata dai giornali e periodici con gli scritti, gli articoli e le corrispondenze (anche non firmati). La strada più facile da percorrere per ottenere la tessera di Pubblicista ed essere iscritti all'Albo Nazionale di categoria è, senza dubbio, quella della collaborazione continua e remunerata, per un periodo minimo di due anni, con un quotidiano o un periodico regolarmente registrati presso il Tribunale di zona competente. Gli interessati che intendono iniziare la carriera giornalistica possono, quindi, rivolgersi alla nostra redazione e chiedere di scrivere articoli. Alla fine dei due anni di tirocinio l'aspirante pubblicista dovrà inoltrare all'Ordine dei Giornalisti della Regione di appartenenza un'istanza per chiedere l'Iscrizione all'Albo Nazionale dei Pubblicisti. Nel corso della prima riunione utile di Consiglio, i dirigenti dell'Ordine Regionale di categoria verificheranno la sussistenza dei requisiti necessari per il rilascio del tesserino e decideranno se accogliere la richiesta di iscrizione. Per ottenere il tesserino sono necessari due requisiti fondamentali: la reale e continua collaborazione con uno o più giornali; il pagamento degli articoli pubblicati. Alla domanda di iscrizione, quindi, l'aspirante pubblicista dovrà allegare un attestato di collaborazione del direttore responsabile del giornale con cui ha collaborato, la fotocopia di tutti gli articoli pubblicati, ed, infine, la documentazione necessaria per dimostrare l'effettivo versamento delle ritenute d'acconto e, quindi, l'avvenuto pagamento degli articoli. Una volta ottenuto l'accoglimento della sua domanda di iscrizione, egli potrà considerarsi un vero e proprio pubblicista in grado di instaurare un rapporto di collaborazione o di dipendenza con qualsiasi testata giornalistica locale o nazionale. Se poi vuole ottenere anche la tessera di giornalista dovrà continuare l'iter avviato, lavorare per almeno due anni presso la redazione di un giornale e sostenere, alla fine, un esame di stato. Ma qual è la differenza tra un pubblicista ed un giornalista? Oltre che dalla collaborazione con i giornali, il pubblicista potrà ricavare il suo reddito anche da altre attività. Il giornalista, invece, dovrà ricavare la quasi totalità del suo reddito dal suo lavoro principale e, cioè, da quello della collaborazione con i giornali, o da altre attività ad esse strettamente connesse. Collabora con ACR-CRV-AICS e www.acraccademia.it

venerdì 31 gennaio 2025

BERSANI SVERGOGNA SANTANCHÈ #giorgiameloni #governo #politica #salvini #...



Il Casinò Sanremo compie 120 anni, Mager: Simbolo unico di storia cittadina'

13 gennaio 2025 - 11:06

Al via i festeggiamenti per i 120 anni del Casinò di Sanremo, il commento del sindaco Alessandro Mager e del presidente Gian Carlo Ghinamo.

Scritto da Redazione
foto tratta dalla pagina Facebook di Alessandro Mager

foto tratta dalla pagina Facebook di Alessandro Mager

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Tutto pronto per i cinque giorni di festa in occasione del 120esimo compleanno del Casinò di Sanremo.

“È davvero ricco il programma realizzato per festeggiare i 120 anni della Casa da gioco, grazie al coinvolgimento di molte realtà territoriali che concentrano le proprie proposte sull’identità culturale, storica e artistica del Casinò. Una programmazione variegata, che favorisce la conoscenza e la valorizzazione di un simbolo unico nella storia della nostra città, e non solo. Un ringraziamento quindi a tutti coloro che tanto si stanno adoperando per la realizzazione di questa settimana di eventi che, ne sono certo, sarà capace di attrarre molti visitatori”, commenta il sindaco Alessandro Mager.

Il presidente del Casinò Gian Carlo Ghinamo, con i consiglieri Sonia Balestra ed Eugenio Nocita, aggiunge: “Abbiamo riflettuto su quale potesse essere Il modo migliore per festeggiare l’importante compleanno. Abbiamo convenuto che sicuramente era condividerlo con la città. Per questo abbiamo chiesto ad alcuni istituti scolastici, ad alcune delle associazioni con cui collaboriamo o abbiamo collaborato assiduamente di esibirsi nel nostro teatro, esprimendo in questo modo il loro augurio. La notizia dei 120 anni di attività della nostra azienda viene veicolata in maniera più capillare e diventa eredità comune, come è patrimonio di tutti il Casinò, la sua bellezza, la sua storia e la sua attività. Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito al programma e invitiamo la città a festeggiare con noi l’importante anniversario dei nostri 120 anni di presenza nella Riviera.”

L'EVENTO - Domani il sipario del Teatro dell’Opera si apre per festeggiare i 120 di presenza sul territorio del Casinò di Sanremo. Per cinque giorni dal 14 al 18 gennaio 2025 a ingresso libero e gratuito, si susseguiranno eventi, conferenze, concerti, spettacoli, momenti dedicati alle danze, alla musica, alle rappresentazioni teatrali organizzati da sodalizi ed istituti scolastici che parteciperanno attivamente all’importante anniversario. 

UN PO' DI STORIA - Domani martedì 14 gennaio è la data storica dell’apertura della Casa da gioco. Era in quel lontano 1905 un sabato, in cui venne proposto, alle “ore 8” il concerto dell’Orchestra Sinfonica nel Giardino d’Inverno seguito da cena di gala e ballo sino all’alba. Parteciparono tutte le autorità e il “bel mondo” della provincia. Il teatro, invece, venne inaugurato il 18 gennaio 1905 con l’opera Lakmel di Leo Delibes, un successo da tutto esaurito. 
Domani alle ore 16.00 Leo Pippione, già sindaco di Sanremo, presidente della Famija sanremasca, parlerà degli anni che precedettero quel 1905 e portarono all’approvazione e alla realizzazione del Kursaal matuziano, firmato dall’ingegnere francese Eugene Ferret. Storia di progetti, di dispute e di cantieri aperti e completati in tempi davvero contenuti.

Alfredo Moreschi, che nel 1945 giovanissimo entrò nel Casinò, appena riaperto dopo la seconda guerra mondiale ripercorrerà personaggi ed eventi che hanno caratterizzato le diverse “epoche” della Casa da gioco, dove nacquero il Festival della Canzone italiana, il Festival del Jazz, della Moda Maschile, set di innumerevoli film e prime teatrali.  Loredana de Flaviis, attrice della Compagnia il Teatro dell’Albero leggerà la poesia “L’Invito del Sole” del 1939  che Corrado Govoni dedicò al Natale a Sanremo. Freddy Colt inaugurerà a teatro la Parata della “Belle Époque” Band, che per tutta la settimana si esibirà davanti al Casinò dalle ore 18.30. 
Il programma ad ingresso libero e gratuito è articolato e diversificato. I soggetti coinvolti hanno scelto argomenti attinenti al tema ma hanno anche, in alcuni casi, chiesto di partecipare esprimendo le rispettive peculiarità. Ne è scaturito un calendario organico, strutturato in una settimana di eventi caratterizzanti ed originali, dove poesia e musica, teatro e tecnologia, turismo, accoglienza ed enogastronomia si sono armonizzati.

E RINASCE LA BAND BELLE EPOQUE - In occasione dei festeggiamenti per i 120 anni dell’apertura del Casinò Municipale di Sanremo si ricostituisce la banda dixieland “Sanremo Belle Epoque Street Parade”, sotto la direzione del maestro Freddy Colt. Molto attiva nei primi anni 2000, la “Marchin’ band” sanremese ha suonato in numerosi festival e location prestigiose tra cui la Reggia di Venaria, l’Alma Jazz Festival di Bologna, a Castiglione dei Pepoli, il festival delle Marchin’ Bands di Magenta, oltre a sfilate a Santa Margherita Ligure, Loano, Torino, Champoluc, Pinerolo, Sesto San Giovanni, al Corso “Sanremo in Fiore”, oltre ad apparizioni a Linea Verde e ad alcuni speciali sul Festival jazz “Soundz” sempre su reti Rai.

La direzione del Casinò ha voluto ora connotare questo speciale anniversario con le note d’inizio Novecento, quel primo jazz che avvirò precocemente a Sanremo, dove infatti negli anni Venti operavano già diversi pionieri della musica sincopata, tra cui il professor Antonio Semiglia, bisnonno di Freddy.

Per l’occasione viene riunita una formazione di tutto rispetto, una sorta di “All Stars” del jazz ligure che comprende: Livio Zanellato al clarinetto, Giancarlo Mariani alla tromba, Stefano Calcagno al trombone, Simone Verrando al sax tenore, Nino Calcagno al basso-tuba, Jacopo Forno al tamburo rullante oltre a Freddy Colt al banjo e quale “Maestro di Cerimonia”.

La “Sanremo Belle Epoque” proporrà classici del repertorio di New Orleans e i cinque concerti sono previsti da martedì 14 a sabato 18 gennaio con inizio alle ore 18,30 sulla gradinata centrale della casa da gioco e nei giardinetti attigui con un particolare omaggio al busto bronzeo di Louis Armstrong, che nel 1968 si esibì al Festival della Canzone e che viene onorato come il Re del Jazz di tutti i tempi.

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