sabato 10 maggio 2025

Matttarella e Moro... fu vera difesa?...a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com

 


Sul sepolcro fuori le mura di Hammamet in Tunisia dove é sepolto un’iscrizione recita “La mia libertà equivale alla mia vita”
Tutta la sua vita politica ha ruotato attorno al valore della libertà, libertà ed emancipazione dai bisogni, libertà per i popoli oppressi, e lotta per il Socialismo nella Libertà; opposto alla visione cupa del Socialismo Reale.
Sono fraternamente grato per il privilegio che mi concedete di ricordare la figura di mio padre Bettino in occasione del 130º della Nascita del Partito. Lo farò brevemente con il distacco necessario che si richiede ed al tempo stesso con il senso di devozione che un dirigente politico ed un figlio nutrono verso la figura di Bettino Craxi;
Egli ha vissuto una vita nel Partito e per il Partito; ne é stato la guida dal 1976 al 1993; tanto si è detto e tanto si è scritto essendo stato uno dei leader socialisti più longevi ed al tempo stesso una delle figure politiche più controverse della Storia della Repubblica e del dopoguerra.
Tante cose della Storia, a ormai trent’anni dalla fine di quel periodo hanno preso una luce diversa, tante verità sono tornate a galla e la capacità critica di valutare un periodo così complesso della storia ha raggiunto oramai anche settori della società italiana che sono stati a lungo avversari e critici del periodo del Rinnovamento Socialista a cui egli ha legato maggiormente la sua figura.
Ho parlato della Libertà perché tutta la sua parabola esistenziale é legata indissolubilmente alla temperie storica e culturale nel quale la libertà scarseggiava.
Respiró fin da bambino l’ansia di libertà che anelava nelle minoranze politiche ed intellettuali che sopravvissero in Patria durante il regime fascista.
Il nonno era un avvocato siciliano trapiantato a Milano, buon amico di La Pira, e nel suo studio si riunivano clandestinamente i Socialisti che in seguito diedero vita al Comitato di Liberazione dell’Alta Italia, da lì partí la staffetta con la bandiera rossa alla volta della fabbrica dell’ansaldo ove ebbe inizio l’insurrezione del 25 Aprile del 1945, a capo di quella staffetta Sandro Pertini.
Non senza civetteria, Riccardo Lombardi ricordava di aver tenuto quasi in braccio il giovane Bettino che come tutti gli adolescenti dell’epoca partecipava attivamente alla insurrezione così come potevano all’epoca i ragazzi di strada.
La passione politica ma anche la tensione della guerra civile delle fucilazioni delle deportazioni né segnarono per sempre il suo carattere.
Fu irrequieto com’erano i ragazzi dell’epoca, fu ribelle ed irregolare come lo erano e lo sono i Socialisti. 
Pietro Nenni fu la sua guida politica che non abbandonó mai neanche nei momenti di dissenso; fu con Nenni giovane membro del Comitato Centrale di Venezia del 1957, giusto un anno dopo la fuoriuscita dall’errore capitale commesso nel 1948 dallo stesso Nenni, che scelse la strada dell’occidente dopo che i carri armati russi schiacciarono l’insurrezione ungherese.
Fu un autonomista milanese, nella federazione di Filippo Turati nella quale si è sempre respirata l’aria del riformismo opposta alle degenerazioni che Craxi definiva infantiliste del massimalismo parolaio di una certa sinistra che chiamava “gli esageratori”
Si avvicinò a Giacomo Mancini, il leader cosentino, nenniano anch’egli incarnava lo spirito di autonomia dei socialisti dal comunismo italiano e tentó di affrancarli nell’esperienza del primo centro sinistra naufragato per l’inquietudine di molti settori del Partito e per l’incapacità del Centrosinistra di raccogliere quell’ansia di cambiamento e rinnovamento che l’ondata del sessantotto e della protesta sindacale e giovanile aveva portato nel paese.
Visse una lunga stagione di minoranza assieme a Pietro Nenni, una corrente ultra minoritaria del Partito si era riunita attorno al vecchio leader senza grande seguito nelle masse popolari e nello stesso PSI.
Non lo abbandonó nella scissione coi socialdemocratici dopo l’insuccesso della cosiddetta bicicletta. Assieme ai più giovani dirigenti maturó una sete di riscossa non credendo nella prospettiva di una sinistra italiana guidata dal Partito Comunista che era diventato una grande realtà politica nazionale sorretto alle spalle da una solida alleanza internazionale intermittente con l’Unione Sovietica.
Fu un quel frangente che mio padre si dedicò per conto del Partito ad una intensa attività internazionale che negli anni successivi seppe far fruttare per il carattere solido delle relazioni che riuscì a tessere nei quattro continenti. A fianco della resistenza Cilena, dei dissidenti cecoslovacchi ed ungheresi, degli esuli greci spagnoli e portoghesi. Nel mondo arabo ma anche stringendo amicizia con i laburisti israeliani e con ytsaac Rabin di cui fu molto amico.
Assieme a François Mitterand, Willy Brandt, Olaf Palme mise le basi per la costruzione di una futura solida alleanza socialista e democratica in Europa, quella che successivamente divenne il Partito del Socialismo Europeo.
Fu nel rinnovamento politico interno ed internazionale che la sua segreteria cercó di liberare dall’angoscia della sparizione il glorioso partito socialista che nel ‘76 rischiava l’estinzione per mancanza di ossigeno politico, chiusa come era dal bipolarismo italiano lo spazio politico. “Primum Vivere” ripeteva.
Un gruppo dirigente giovane e dinamico, spinse per un forte impulso e per la revisione ideologica e politica del Partito, una definitiva ed inedita unità interna costituirono per i Socialisti la piattaforma indispensabile per lanciare una doppia sfida al conservatorismo democristiano sul terreno della modernità e del cambiamento istituzionale ed al PCI nella sinistra italiana per un riequilibrio dei rapporti di forza ed una sfida ideologica per riaffermare la superiorità e l’idoneità dei valori e dei principi del Socialismo Democratico e Liberale di fronte alla caduca parabola
Del Comunismo Internazionale destinato da lì a poco ad un declino irreversibile.
Penso che il resto sia storia nota; il protagonismo socialista apre la breccia per la Presidenza della Repubblica Socialista; 
La svolta umanitaria del partito durante il caso Moro apre anche spazi nella sinistra democratica in particolare giovanile perché si affermassero i diritti della persona di fronte alla tetragona visione di uno Stato Hegeliano. 
Le campagne sui diritti civili offrirono lo spazio necessario ai partiti laici per la prima volta a Palazzo Chigi e successivamente ponendo il tema della Presidenza del Consiglio Socialista come fatto necessario per generare l’alternanza democratica dopo quarant’anni di egemonia democristiana.
Una enorme messe di realizzazioni ed intuizioni furono il tratto del rinnovamento socialista iniziato al Midas, rimando per questo alla lettura del bel libro di Mauro del Bue. 
La Presidenza del Consiglio Fu l’occasione per dispiegare le idee di fondo che erano alla base del programma di rinnovamento socialista; Non tutto fu possibile portare a compimento, la collaborazione-competizione con la Democrazia Cristiana e la strenua opposizione comunista puntavano a frenare la capacità espansiva del Partito Socialista.
Ma il lascito delle realizzazioni e delle intuizioni per il cambiamento del paese resta immenso. L’impulso per il cambiamento e per preparare il paese verso le sfide dell’innovazione e della modernità che poneva il nuovo secolo fu fondamentale.
L’interpretazione degli anni del cosiddetto Craxismo troppo spesso ha lasciato spazio ad una visione caricaturale delle cose.
E la sua stessa azione personale rivisitata secondo una versione di comodo che cerca di piegare la Storia nella sua contestualità ad una lettura odierna completamente fallace. Fu un grande assertore dei diritti dei popoli e degli uomini; si battè per una pace giusta fra Israele e Palestina; sostenne sempre le lotte per l’indipendenza e la liberazione dei regimi autoritari di destra o comunistoidi che fossero. Era leale con l’alleato americano, ma la lealtà che si deve ad un amico e ad un alleato che non poteva essere scambiato per servilismo.
Doveva parlare di fronte al Congresso Americano; aveva inserito nel testo del discorso un chiaro esplicito riferimento ad un impegno occidentale per il ritorno della
democrazia in Cile attraverso libere elezioni;
La mattina la segreteria di Stato aveva fatto pressione sui nostri diplomatici affinché togliesse questo riferimento così esplicito e duro di condanna verso il regime di Pinochet.
Mi ricordo che di rimando contrariato chiese al Segretario Generale della Farnesina di riferire al Segretario di Stato Shultz che il Primo Ministro Italiano “non gli passava neanche per l’anticamera del cervello”
E che un grande paese democratico aveva il dovere di seguirlo sulla stessa strada.
Da lì a poco io Cile attraverso il plebiscito ritrovó la strada della libertà e della democrazia dopo la parentesi autoritaria di Pinochet.
Se prendiamo la vicenda conclamata di Sigonella oggi viene invocata come esempio fulgido di anti-americanismo, senza la scelta dell’installazione dei missili dell’alleanza atlantica per contrastare quelli sovietici mai si sarebbe avviato il processo di distensione che condusse al fallimento del sistema comunista a Mosca, schiantato dalla penuria economica e dal deficit democratico di cui erano segnate le realtà legate dal Patto di Varsavia.
Fu decisivo l’impulso europeista del Governo da lui presieduto, con il Consiglio Europeo di Milano che fu una vera svolta politica a favore dell’integrazione e della definitiva preparazione dell’atto di Unione Europea.
Ma fu probabilmente la prospettiva di Maastricht a dare una spallata al sistema politico italiano, la preoccupazione americana di una emancipazione europea troppo accentuata, la voglia nella grande industria e nella grande finanza alle prese con una nuova sfida globale di emanciparsi a loro volta da un sistema politico fondato su una rappresentanza democratica forte, decisiva ed anche pervasiva nella vita del paese, ed un sistema dei partiti che era arrivato stanco e logoro all’appuntamento con la Storia; Una questione istituzionale e democratica che fu posta con grande energia ma che non trovó un suo sbocco per la comune propensione conservatrice dei due grandi blocchi politici democristiano e comunista. Il rapporto con la Sinistra separatasi a Livorno fu complesso; ma si equivoca chi ha pensato che non avesse ricercato le strade possibili del chiarimento e dell’Unità. Per paradossale che possa apparire affrontó la svolta del 1989 con una scelta frontista, ed unitaria. Quando crollavano i muri la prospettiva d’avvenire dell’Unità Socialista fu l’obiettivo della sua politica, pur mantenendo fede al dovere della governabilità mantenne fede all’impegno con il giovane gruppo dirigente del PCI nel pieno del loro Travaglio affinché non si precipitassero le elezioni e si definisse un percorso comune per un approdo comune al governo.
Il blocco dei ragazzi di Berlinguer non intendevano concedere a Craxi il vantaggio di aver vinto la partita storica su di loro; furono paradossalmente i comunisti più anziani, di ispirazione togliattiana, con i quali ritrovava una sintonia ed una convergenza (Pajetta,Bufalini,Chiaromonte e lo stesso Emanuele Macaluso, mentre conservó un rapporto fecondo con l’area migliorista del Partito guidata da Napolitano che non ebbe il coraggio di contrastare L’ottusa posizione dei centristi né ebbe il coraggio, salvo la parentesi milanese del ‘91 di affrontare una scissione politica).
Eppure verso lo stesso Berlinguer non ebbe mai asprezze personali, lo conosceva da giovane, così come rispettava il travaglio di chi vedeva fallire il proprio mondo ideale dinnanzi alle dure prove della Storia, aveva intuito la necessità di cambiamento della società italiana il PCI di Berlinguer, ma il PSI del Midas apparve più idoneo per affrontare le sfide della modernità; e la Sinistra storica perdette il suo appuntamento.
I comunisti ingaggiarono una lotta senza quartiere, contro il gruppo dirigente socialista ma anche contro i socialisti nelle fabbriche e sui luoghi di lavoro.
A Verona si consumó la rabbiosa reazione della nostra base. 
Craxi diede una copertura con quel “io non fischio solo perché non so fischiare”
Eravamo a tavola, io, mia madre e Claudio Martelli dopo il suo intervento. Quando arrivò reduce da quello che potevamo definire un successo personale era stranamente pensoso, cupo. Non volava una mosca e il silenzio era interrotto solo dal rumore delle forchette. 
Ad un certo punto, con una faccia contrita, quasi infantile, timida, si rivolse a mia madre : “..forse questa volta l’ho detta un pó grossa..!”
Era divertito ma al tempo stesso sentiva il peso di aver contribuito nuovamente ad inasprire con toni e polemiche una questione che ha trascinato tutta la sinistra socialisti e comunisti nel corso di un secolo e che non riuscì mai a trovare l’opportunità di riassumersi in una pace possibile dentro una prospettiva d’avvenire. Il Resto lo conosciamo: 
Finí con il paradosso storico che 
I vincitori del dopoguerra si ritrovarono sul banco degli accusati; la degenerazione del finanziamento alla politica fu la breccia che squarció il sistema ed apri ad un’altra degenerazione: quella del potere giudiziario violento e squilibrato, quello del potere finanziario senza regole, quello di una democrazia gravemente lesionata e privata del suo baricentro essenziale rappresentato dai partiti democratici di massa.
Un vuoto politico previsto da Craxi con lucidità sin dal celeberrimo discorso del Luglio del 1992; le conseguenze furono quelle che tutti conoscete e che abbiamo conosciuto in questi anni.
La scelta di separare il proprio destino dalla fine dei Socialisti e del Partito, e l’idea romantica e storica di prendere la strada dell’auto-esilio per difendere la propria vita da accuse micidiali e da un clima che ebbe in occasione della scomparsa di Sergio Moroni cui oggi va il mio ricordo, un clima infame.
Romantica e dolorosa la sua scelta al tempo stesso.
Mai indomito o ripiegato su di sé; attivo nella sua difesa giudiziaria ma anche nella lotta politica, scriveva cercando di rompere il velo della censura che era calato su di lui, parlava, esprimeva il suo punto di vista, incoraggiava i compagni alla resistenza attiva, riceveva chiunque si recasse a fargli visita. Ci obbligava a corvé notturne per rileggere appunti, articoli, scrivere discorsi; come fosse a via del corso.
Si infastidiva di qualche errore altrui e poi alla fine si consolava dicendo : “tanto da qui non posso fare nulla..” 
la federazione di centro.. “
Parlando al suo commiato dissi che mi padre aveva la tempra di un uomo moderno ed uno spirito ottocentesco.
Fu un capo politico autorevole, duro nella lotta politica quando sapeva che la ragione e la giustizia stavano dalla sua parte; ma era un leader che sapeva ascoltare le ragioni dell’altro e una volta ascoltate assumeva una decisione, anche quelle più impegnative. Aveva enorme il senso della giustizia e della responsabilità verso il Paese e verso il Partito. Era stato a lungo in minoranza come ho detto e quando si trovò ad essere capo di una larga maggioranza seppe sempre ricomprendere le ragioni della minoranza e tutelare i suoi uomini.
Conosceva il ruolo fondamentale delle minoranze nella storia democratica del paese, e la loro funzione politica essenziale per le conquiste più ambiziose in campo sociale, economico e sindacale; e nella larga battaglia per la conquista dei diritti civili. Non aveva una cultura minoritaria ma sapeva quale fosse la grande funzione delle minoranze. Rispettava gli avversari. Fu generosi nei confronti dei reduci politici della destra fascista, si era messo alle spalle conoscendola bene, i conflitti della storia.
Fu rispettosi nei confronti dei comunisti, anche sovietici; quando di buon mattino si affacciò nella casa riservata alle delegazioni straniere a Mosca per fare colazione assieme a noi Andrej Gromiko che fu ministro degli esteri di Breznev, di Andropov e infine di Gorbacëv, si rivolse a lui come ad una vecchia conoscenza; “un vecchio zio”; era un mondo che da lì a poco sarebbe crollato, i vecchi riformisti avevano insegnato che per essere convincenti era necessario sempre comprendere le ragioni degli altri. 
Rispettava i compagni anche quando sbagliavano, esigeva che non si mancasse mai di rispetto verso i compagni più anziani e verso le donne del partito. Voleva un partito disciplinato ma al tempo stesso tollerava e conosceva l’indole della nostra Comunità; anarcoide e ribelle come quella che prese le mosse nel 1892
La lunga damnatio memoriae che ha colpito lui e con lui la lunga Storia dei Socialisti Italiani ha potuto essere rotta dopo un ventennio di indomita resistenza della diaspora socialista ed un impegno costante ed assiduo per non fare smarrire le tracce della sua storia personale e della nostra storia collettiva. E qui siamo ad onorarne infine il 130º anniversario. 
Egli proprio qui a Genova, i compagni ricorderanno, al Teatro Felice, né celebró il centesimo con l’animo gonfio di angosce per la situazione calamitosa in cui nel 1992 si trovò il nostro Partito;
Voglio ricordare le sue parole, lucide e profetiche che tracciano ancora oggi il futuro politico e programmatico per una giovane e moderna forza socialista e democratica: “ c’è un fantasma che si aggira nella ricca Europa ed è appunto la minaccia di lunghi anni di alta disoccupazione.dobbiamo dargli la caccia con serietà e concretezza e non a parole… Questo richiede ripresa dello sviluppo che crei occupazione, formazione che agevole inserimento nel sistema produttivo sostegno al mondo della piccola e media impresa dell’artigianato dei servizi delle attività creative E di tutte le nuove attività. C’è una “questione sociale“ che riguarda l’Italia più povera che convive con l’Italia che nella sua più grande maggioranza é bene installata nell’area del benessere mentre le fasce più deboli emarginate più esposta ai rischi delle crisi spesso sono abbandonate a se stesse..”
Nell’Europa che, paradossalmente, crollato il comunismo che ha lasciato dietro di sé un cumulo di macerie, è entrata in un tunnel di tensioni, di paure, di conflitti, di vuoti pericolosi e di risorgere della violenza in una congiuntura economica difficile frastornata dalle speculazioni finanziarie e dal pericolo delle guerre commerciali internazionali, per questa ragione divengono sempre più attuali e necessari Il messaggio, il programma, l’azione del socialismo democratico che sono figli della razionalità, della fiducia, della solidarietà, del senso di giustizia” sono parole che possiamo fare nostre.

Vi ho parlato di un uomo che fu totus Politicus come lo furono i leader di quella generazione, di un combattente che ha vinto e perso le sue battaglie, che ha fatto i suoi errori senza i quali diceva “una vita o é vuota o é falsa”
Che ha vissuto una vita intensa ma che si è privato anche delle gioie forse semplici e pure della vita.
Voglio rendergli omaggio pensandolo quest’oggi come un personaggio della canzone del Genovese De André, quel “suonatore Jones” che dorme sulla Collina di Spoon River “.. lui che offrí la faccia al vento, e mai un pensiero, non al denaro non all’amore né al cielo”
E di politica e per la politica si puó perire difendendo la propria libertà e la propria vita.
Ha vissuto più di cinquant’anni nel partito socialista, lo ha guidato per quasi venti. É ancora oggi un punto di riferimento per molti italiani e per molti socialisti e democratici che non hanno smarrito il senso della
storia, il senso di giustizia e della ragione.

Vi ho parlato di Un leader che vive nella
Nostra memoria. 
Vi ho anche parlato di mio padre.
Bettino Craxi.
https://youtu.be/MmLR32baVnM?si=DvzcqZHw6FpfaDsQ

Il Baggese di maggio a cura di acraccademiailbaggese.blogspot.it

 



Chi è il nuovo Papa Leone 14o... e perché proprio lui? a cura di Centro Ricerche Valassinesi

 


venerdì 2 maggio 2025

Il Milanese in Europa a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com





l'Oscar...36a edizione della poesia di Crv e acr accademia .. in semifinale che è *Internazionale*

 

Ecco ai lettori una Poesia con la *p* maiuscola... 

*Ama e sii riamata.*

 

*Innamorati di una persona che al mattino ti chieda come stai, che ti dia il buongiorno e non si dimentichi che ci sei. Che quando apre gli occhi tu sei il suo primo pensiero, perché  per lei sei la cosa più importante e vuole che tu stia sempre bene... che sia sempre contenta di stare con te con un amore e un bene che ti sorprenda.*

*Che quando sta con te usi gli abbracci invece che le parole quando sei triste... Innamorati di una persona che ti prende in giro, che ti prenda con gioco.. che ti abbracci e ti faccia ballare.. che ti faccia ridere e che ami la tua e la sua libertà , la tua è la sua indipendenza e che rispetti le tue e le sue scelte. Innamorati di una persona che sappia di casa... che riconosceresti ovunque, anche in mezzo a una folla oceanica... sterminata... e soprattutto... se la la trovi ... Ami la vita, ma non accettare  mai un amore mediocre.*

*Ama chi ti fa emozionare e stare bene... e che sia il tuo Sole e la tua gioia... la tua*

*compagnia ... la tua e la sua Vita!*

 

 

martedì 29 aprile 2025

Il Civennese/Bellagino pag. 1, 2 e 3 di aprile 2025 a cura di acraccademia4658.blogspot.com




 

25 aprile 2025 e il leader Socialista Bettino Craxi a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com


 🔵 Roma, oggi 29 aprile 2025, si è riunito il Coordinamento Pari Opportunità Uilp Lazio. Hanno partecipato ai lavori il Segretario Generale Oscar Capobianco, la Segretaria Nazionale Uilp Livia Piersanti, la Segretaria Regionale Maria Carla Pucci e la Responsabile del Coordinamento PO Pilar Saravia. Tematiche affrontate: #ConsultoriFamiliari “una conquista da difendere”. Come Uilp siamo convinti che è necessario restituire ai Consultori Familiari il loro ruolo centrale di presidio della salute pubblica, nel percorso di vita dalla nascita all’invecchiamento, sono luoghi di prevenzione, emancipazione e liberazione dove vengono garantiti servizi gratuiti e accessibili a tutti. ‼️Rivendichiamo con la nostra contrattazione la necessità di nuovi e importanti finanziamenti, indispensabili per il loro concreto funzionamento!

📌 Il Segretario Oscar Capobianco ha presentato il Progetto Uilp Lazio denominato “Spazio S.O.S. UILP”, relativo alla prossima apertura di quattro punti dedicati all’ascolto, al supporto e all’orientamento delle persone.
Ringraziamo la Segretaria Nazionale Livia Piersanti che ha curato la parte seminariale dedicata ai Consultori Familiari.

🛑 ESCLUSIVO 🛑 Martelli : operazione truffaldina collocare Craxi a destra

Mentre nel suo intervento Maraio ha esplicitamente chiesto di "riportare" la figura di Craxi nel Pantheon della Sinistra, culla delle idee e della storia del leader, Martelli puntualizza: "non userei l'espressione 'riportare Craxi a sinistra' ma capisco e ne condivido il senso che è quello di non appoggiare l'operazione truffaldina che è quella di ricollocarlo nel centro-destra". Ricordando la grande storia di Bettino e i valori socialisti - in primis la distanza rispetto al populismo e al giustizialismo - Martelli evidenzia come l'attualità politica (a partire dal dibattito sulla separazione delle carriere) offra numerosi "spunti" per capire se la Sinistra è veramente maturata. Le riforme insomma, dovrebbero essere a suo avviso un terreno di unione tra le forze della Sinistra. "Il giustizialismo è insopportabile", ha tagliato corto l'ex ministro. E poi, pur senza voler giudicare il governo attuale "riconosco che (Meloni) ha fatto anche cose buone - ha affermato - e l'opposizione sbaglia quando si oppone a tutto perché così facendo perde credibilità e influenza: la capacità di distinguere, assieme allo spirito critico e costruttivo è frutto della nostra cultura e della nostra sensibilità (quella riformista)". "Quando è venuto meno il socialismo, la sinistra tutta è venuta meno...". E tornando sul tema dell'unità' a Sinistra, "ci deve essere un terreno sul quale siamo e resteremo uniti: questo terreno deve essere futuro perché non c'é niente di più attuale del messaggio di libertà per tutti che il Socialismo ha storicamente veicolato".

I Referendum dell'8 e 9 Giugno! Cosa prevedono?!... e occorre sapere che bisogna andare a votare x raggiungere il "CUORUM" a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com


Sei bella e.. UNICA.. sono rose!.

..e ..non per quel filo di trucco.. che porti.. ora! 
Sei bella per quanta vita è passata ora,
per i sogni che hai dentro .. che ho cosciuto
e che ora non vedo ... più ..ma che indovino!
Bellissima per tutte le volte che ci toccava,
ma per difendere la nostra libertà... avanti.
Per le parole spese... i dubbi "6 il mio sole?",
e per quelle cercate lontano da noi.
Per ogni lacrima scesa.. che io non volevo...
e per quelle nascoste dopo il lavoro..o durante..
al chiaro di luna complice e unico.
Per il sorriso che riviviamo x i ns. momenti..
le attenzioni che non troviam lontano da noi,
per le emozioni che sentiam(ma l'amicizia!
non solo l'amore.. e la speranza) che ho x te.
Sei bella semplicemente..sei BELLA dentro...
come un fiore raccolto in fretta dubbiosa..
per la delusione .. di quello che pensavamo..
un dono inaspettato, uno sguardo rubato...
Un amore vero ed eterno sarà per sempre ... 
dicevamo!
6 !

Anonima

 

🛑 ESCLUSIVO 🛑 Martelli : operazione truffaldina collocare Craxi a destra

Mentre nel suo intervento Maraio ha esplicitamente chiesto di "riportare" la figura di Craxi nel Pantheon della Sinistra, culla delle idee e della storia del leader, Martelli puntualizza: "non userei l'espressione 'riportare Craxi a sinistra' ma capisco e ne condivido il senso che è quello di non appoggiare l'operazione truffaldina che è quella di ricollocarlo nel centro-destra". Ricordando la grande storia di Bettino e i valori socialisti - in primis la distanza rispetto al populismo e al giustizialismo - Martelli evidenzia come l'attualità politica (a partire dal dibattito sulla separazione delle carriere) offra numerosi "spunti" per capire se la Sinistra è veramente maturata. Le riforme insomma, dovrebbero essere a suo avviso un terreno di unione tra le forze della Sinistra. "Il giustizialismo è insopportabile", ha tagliato corto l'ex ministro. E poi, pur senza voler giudicare il governo attuale "riconosco che (Meloni) ha fatto anche cose buone - ha affermato - e l'opposizione sbaglia quando si oppone a tutto perché così facendo perde credibilità e influenza: la capacità di distinguere, assieme allo spirito critico e costruttivo è frutto della nostra cultura e della nostra sensibilità (quella riformista)". "Quando è venuto meno il socialismo, la sinistra tutta è venuta meno...". E tornando sul tema dell'unità' a Sinistra, "ci deve essere un terreno sul quale siamo e resteremo uniti: questo terreno deve essere futuro perché non c'é niente di più attuale del messaggio di libertà per tutti che il Socialismo ha storicamente veicolato".

Omaggio agli Alpini a cura di acraccademia4658.blogspot.com


L’OSCAR (Ediz. XXXVI°) e SUPER OSCAR (Ediz. XVI°) "IL BAGGESE TROFEO LOMBARDO LIGURE E ARTISTI ALLO SBARAGLIO "NO AL BULLISMO" .. 'POESIA, SPORT, SOLIDARIETA' e NARRATIVA' ANNI 2025/2026 !
La partecipazione a questo concorso avviene inviando al 'COMITATO' ACR e CRV o ai suoi delegati, una poesia, o elaborati (con un massimo di 1 x ogni sezione) in 2 copie, una con i dati dei partecipanti Nome, Cognome, Indirizzo, telefono, C. F. e-mail e Foto, l’altra con la poesia, disegno o descrizione dell’opera. La/e Copia/e dell'Antologia occorre prenotarla/e - concorso spese di € 10,00 circa cadauna e firma.. (che vale anche per la legge sulla privacy). Indirizzo per la spedizione delle opere poetiche: COMITATO Acr e Crv (ACR ACCADEMIA) Via Cividale del Friuli,3 - 20152 Milano; ACR-IL SANREMESE piazza Cassini, 13 18038 Sanremo (IM), CRV-Centro Ricerche Valassinesi... ACR-ACRACCADEMIA.IT - Club Turati di Civenna e del Triangolo Lariano c/o 
Palazzo Comunale di Asso-via Matteotti-Merzario(CO).
SEMIFINALI a partire dal maggio2025 per tutte le altre località. SCUOLE, DISABILI, DISAGIATI, GIOVANI con MENO di 18 ANNI e MENO GIOVANI OLTRE i 65, potranno avvalersi di alcune agevolazioni a discrezione dell'Organizzazione. I giovani e i meno giovani devono (a discrezione del Comitato Organizzativo il quale concederà la gratuità ai disabili e ai disagiati) sottoscrivere un concorso spese di € 10,00. Gli altri artisti sottoscriveranno un concorso spese per 10 euro al primo elaborato o opera artistica e 5 euro ogni altra opera artistica. Verrà premiato un solo elaborato/poesia/opera artistica per ogni concorrente in ogni sezione (Es: dall' 1° al 3° premio sez. Dialettale, Prosa, Lingua, Sport, Solidarietà e artisti per "NO al bullismo e per la ricerca solidale", la poesia o l'opera con il voto più alto; Menzione d'Onore, Segnalazione della Giuria). Premi: Super Oscar e Oscar Internazionale della Poesia, libri della Biblioteca Viaggiante Europea, coppe, targhe, medaglie, diplomi, per tutte le opere finaliste (decise dal Comitato Organizzativo con una raccolta fondi..), la disponibilità economica che avanzerà, dedotte le spese organizzative verrà devoluta in BENEFICENZA: al CRV-Centroricerchevalassinesi, Telefono Azzurro e all'UNICEF. La Giuria sarà composta da noti e importanti personaggi, nazionali ed europei, - Sarà inappellabile e INSINDACABILE - (la GIURIA NDR). La PREMIAZIONE SI TERRA' A MILANO-ASSO-SANREMO o in luogo e data da stabilire entro la fine di novembre del 2025! BELLAGIO, ROMA e COMO (se ci saranno sufficienti partecipanti –SE NO VERRANNO AGGREGATI A Milano o Asso -Como- ) Premiazione nel mese di Dicembre. La data e il luogo, verranno confermate ai partecipanti, se risulteranno in regola con il presente bando e saranno finalisti, verrà inoltre pubblicata sul sito, i giornali e i blog di ACR e CRV- info: acr-4658@libero.it
(Tutta la documentazione dall'1° al 35° OSCAR -CONCORSO, E' A DISPOSIZIONE DEI PARTECIPANTI IN SEDE a NEL SITO INTERNET "www.acraccademia.it .. previa richiesta a sergio.merzario4658@libero.it - acr-4658@libero.it -...-Ai partecipanti, non verrà restituito nulla di ciò che viene consegnato ai componenti il Comitato o spedito). 
Il Presidente di CRV-ACR-...ONLUS di fatto, Dario Sergio Merzario, la Vice-Presidente di CRV-Acr, Ketti Concetta Bosco e il Presidente Onorario della giuria Don Gino Rigoldi. Componenti effettivi del COMITATO ACR-CRV:Merzario Sergio, Gagliardi Giorgio presidente Onorario CRV (alla memoria), Costantino Francesco Vice direttore del Milanese e Filosofo, Tenuta Carolina vice direttrice de il civennese/bellagino, Zapparerra Attilio Presidente del club Fulvia e Lenzini Lorenzo giornalista. 
 (acraccademia.it ; delfino-sk@libero.it e acr-ilmilanese@libero.it
NB. Come da decisione della giuria su proposta del Comitato, viene indetta la PREMIAZIONE della 36a Ediz. del Super 'Oscar ... dell'Oscar “No al Bullismo”, “Città/Europa dei Bambini” e “Salviamo l’Ambiente”! Le modalità saranno quelle seguite dalla prassi degli ultimi anni: il Comitato seleziona i FINALISTI tramite semifinali che partono da maggio '25 e la GIURIA più il COMITATO stilano la GRADUATORIA finale, che servirà a organizzare la PREMIAZIONE FINALE con la valutazione che tiene 
conto di tutto e la MOTIVAZIONE!
 Per il Comitato Organizzatore
Sergio Merzario - presidente di Crv e Acr

https://youtu.be/CzUG-BeiWWw?si=MZWOYqRTV0sDpxDe

 


domenica 20 aprile 2025

Sovraffollamento carceri, Gratteri: "Le parole di Nordio sono sconcertanti"... a cura di acr e CRV


25 aprile - Festa della Liberazione. 
Intervista al professor Luca Baldissara...
Per comprendere meglio l’importanza dell'anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo, ne parliamo con il prof. Luca Baldissara, docente di Storia contemporanea al Dipartimento di Filosofia e Comunicazione all’Università di Bologna. E con il nostro amico Giornalista e scrittore Corrado Augias!

Intervista alla storia sul 25 Aprile LIBERTÀ  DEI POPOLI E ....SUDDITI!
a cura di S. D. M. di Crv e Acr* 

Il 25 aprile è una data piena di SIMBOLI... É una festa INTERNAZIONALE, ma vediamo in ltalia, che cosa avvenne esattamente nelle giornate di primavera di 80 anni fa?!
I Partigiani sfilarono per le strade di milano...
Il 25 aprile 1945 a Milano - dove operava il CNL =Comitato di liberazione Alta Italia,
 il principale organo di governo clandestino della Resistenza e venne liberata la nostra Patria mentre ancora affluivano in città le formazioni partigiane lombarde. Questa giornata è stata presa come data simbolo della fine della guerra e della nostra liberazione, prima provvedendo a festeggiarla ...fin dal 1946, con una decisione  ad hoc del governo, e poi, nel 1949, proclamandola festa nazionale permanente.

Il 25 aprile è in realtà un giorno "spalmato" nell'arco di più giorni: "il 21 viene liberata Bologna, la prima importante città alle spalle della Linea Gotica, il cui controllo è assunto dai partigiani a ridosso dell'arrivo degli Alleati, (...Francia Inghilterra e Stati Uniti). Poi seguono il 22 Modena, il 24 Reggio Emilia, La Spezia, Genova, Asti. Il 25 Milano e Savona. Il 26 Novara, Parma e Vercelli. E via via tutte le città e i paesi del Nord Italia.

L’insurrezione raggiunge il culmine 
(militare e politico) della guerra partigiana, per garantire il riscatto dalle viltà del fasci-nazismo nel provocare la guerra e cercare la necessità di rinnovamento nella profondità delle strutture politiche e istituzionali dello stato italiano, umiliato e deriso dal ventennio fascista e dall'epilogo della seconda guerra mondiale 40/45.
Ora sentiamo cosa ne pensano.. da alcuni emeriti antifascisti...
Il Professor Luca Baldissara e il Giornalista, scrittore e filosofo più  seguito ed amato da sempre... Corrado Augias ... nei loro recenti saggi  e pensieri, hanno sottolineato come in quel giorno i fatti siano stati vissuti in modo assai diverso nelle varie parti d'Italia e di conseguenza la "memoria" sia stata tramandata in modo differente, spieghiamo in quale modo?!
Il 25 aprile, oltre a ricordarlo in un basilare momento simbolico della "Liberazione", si rivela... l’inizio di un percorso ... difficile e lento di ricongiungimento degli italiani, che hanno vissuto differenti realtà e di vita e di guerra.

Il 25 aprile è stata la somma imprecisa di diversi ... 25 aprile di Liberazione: per un terzo del Paese segna la fine della guerra e dell'inimicizia tra italiani (fascisti e antifascisti) e linvasore tedesco (nazisti), per i rimanenti due terzi, scendendo la penisola, il termine di un conflitto ormai distante, offuscato semmai dalle diverse realtà in atto per un difficilissimo presente. 
Le memorie non possono che riflettere questa diversificazione del ricordo collettivo, con le fratture che allora hanno suscitato e che non si lasciarono facilmente ricomporre in una memoria pubblica e unitaria del "25 aprile".

Le truppe alleate entrarono a Bologna il 21 aprile 1945! Ha significato un 25 aprile per la storia d'Italia e deve essere fondamentale ricordarlo ogni anno!....
"Non c’è possibilità di salvezza nella neutralità e nell’isolamento", scrive il 28/11/ 1943 Giaime Pintor, motivando la scelta partigiana che lo avrebbe portato alla morte. In queste parole vi è il senso profondo, dell’etica individuale e di una generazione che si oppose al Nazi-fascismo.
Ora ascoltiamo Corrado Augias ...sul 25 Aprile... significa riassumere tutta la questione in una sola realtà,  per nulla semplificante: *COSTITUZIONE!* Qualsiasi riflessione ... sia sulla realtà e sia sui fatti storici si concentra ... *sempre su questa Carta che finirà per incarnare la nostra liberazione. "COSTITUZIONE"...* 
Oggi, pur in un mondo completamente diverso, dove però la guerra è riemersa drammaticamente come orizzonte di realtà, quelle parole consentono di cogliere quanto di attuale c’è nella scelta di allora, di individuare una "utilità" della conoscenza della storia per l’oggi e per il futuro, di restituire un senso al 25 aprile.
Per quella generazione era la guerra che aveva imposto la "presa di possesso del concreto”, mettendo la società di fronte ai pericoli “che minacciano i presupposti di ogni vita individuale"... e spingendo ad una "corsa verso la politica" destinata secondo Pintor, Augias e altri a riprodursi "ogni volta che la politica cessa di essere ordinaria amministrazione e impegna tutte le forze di una società per salvarla da una grave malattia, per rispondere a un estremo pericolo". Questo, che per essi...costituiva il "senso morale" della mobilitazione collettiva, è, oggi come allora, il valore intimo, essenziale, necessario della scelta di impegnarsi per l'utilità comune riassunta nel 25 aprile...
Parlare di 25 Aprile e di liberazione con Augias, poi diventa un impegno, nella consapevolezza della differenza profonda che c'è... tra liberarsi e... restare liberi. Da questo punto di vista Augias, vede questo passaggio ...dalla Resistenza al varo della Costituzione Italiana ...decisivo! 
La Liberazione, certo. "La nostra Resistenza...( dice ..sempre Augias) ci permise di liberarci con dignità.  Poi dopo la liberazione arrivò la libertà  e la nostra Costituzione che ci permise di ritornare a pieno titolo nel consesso internazionale. La Carta di legittimazione e liberazione per poterci presentare di nuovo davanti al resto del mondo, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e del nazifascismo". Quel rientro nel mondo internazionale... a testa alta... è  nelle parole  di Alcide De Gasperi che le pronunciò  il 10 agosto del 1946 alla Conferenza di Pace di Parigi... da presidente del Consiglio dei Ministri...
 "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è come soprattutto la mia qualifica da ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l'essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione"... Cio dimostra.. se ve ne fosse bisogno come ... si deve comportare chi ci rappresenta... davanti al mondo... 
(non come ora che il governo vede: la lega filoputiniana che non vuole il riarmo dell'Europa con ottocento miliardi di armi alle nazioni europee e fratelli d'italia filotrampiana che vuole il riarmo europeo di ottocento miliardi di armi alle nazioni europee)!
Dopo 80 anni di pace e senza aver fatto i conti con la storia...sul misero ventennio di dittatura fascista.. culminato con la tragica 2a guerra Mondiale del 40/45...

Buon 25 Aprile!

* il Milanese-Acr e Crv

CRV ACR... RICORDIRingrazio anticipatamente chi non vorrebbe vedere più le ns attività a cura del Centro Ricerche VALASSINESI-CRV

 








Ricordi di acraccademia4658.blogspot.com dal IX Premio di Poesia il Baggese 29 11 1997 parte 2 alla 36a edizione dell'Oscar No al bullismo...

Ecco l'ennesima poesia per l'Oscar "No al Bullismo e alla Guerra... 36a edizione...

*Trump e Putin... ma venite in Ucraina!*
  Poetessa Ucraina *

Caro Trump e Putin...
Benvenuti in Ucraina!
Vedrete le case distrutte
le rovine ...che brutte!
Benvenuti a Kiev ...
Vostro Onore e Maestà ...
chiediamo perdono e pietà. 
CaroTrump non serve dire...
come dovrebbe vestire,
serve capire, parlare.. aiutare!!!
Come la guerra, presto fermare!?
Il mondo non fatto male a nessuno.
Perché per mondo fa male qualcuno...
Nella gioia dolore...
Quale mondo ha il colore...
Popolo vuole... la vita migliore.
Come il miele amore ha dolce sapore.
Basta! Bullismo crudele è la Guerra...
Vogliamo la pace nel mondo... 
la nostra... Terra... la pretendiamo!

*Natalya

 Altra Poesia...per l'Oscar!

*PACE...?* 
  Marciam nelle piazze... andiam*
 Con tanto amore e un mar di simpatia.
EccoVi una poesia da parte mia...
Vi mando tanti abbracci e baci. 
Speriam arrivi subito... ma non doveva..
Essere una veloce e beata PACE? ...
Alla RIELEZIONE di TRUMP ...che Tace!?
La guerra PROSEGUE ed é ...Putroppo,
Mal... Verace.

*N.


lunedì 14 aprile 2025

TRIANGOLO LARIANO di Aprile 2025 e Trump, Carofiglio: "Deborda verso la menzogna"... a cura di clubfturati.blogspot.com


25 aprile - Festa della Liberazione. 
Intervista al professor Luca Baldissara...
Per comprendere meglio l’importanza dell'anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo, ne parliamo con il prof. Luca Baldissara, docente di Storia contemporanea al Dipartimento di Filosofia e Comunicazione all’Università di Bologna. E con il nostro amico Giornalista e scrittore Corrado Augias!

Intervista alla storia sul 25 Aprile LIBERTÀ  DEI POPOLI E ....SUDDITI!
a cura di S. D. M. di Crv e Acr* 

Il 25 aprile è una data piena di SIMBOLI... É una festa INTERNAZIONALE, ma vediamo in ltalia, che cosa avvenne esattamente nelle giornate di primavera di 80 anni fa?!
I Partigiani sfilarono per le strade di milano...
Il 25 aprile 1945 a Milano - dove operava il CNL =Comitato di liberazione Alta Italia,
 il principale organo di governo clandestino della Resistenza e venne liberata la nostra Patria mentre ancora affluivano in città le formazioni partigiane lombarde. Questa giornata è stata presa come data simbolo della fine della guerra e della nostra liberazione, prima provvedendo a festeggiarla ...fin dal 1946, con una decisione  ad hoc del governo, e poi, nel 1949, proclamandola festa nazionale permanente.

Il 25 aprile è in realtà un giorno "spalmato" nell'arco di più giorni: "il 21 viene liberata Bologna, la prima importante città alle spalle della Linea Gotica, il cui controllo è assunto dai partigiani a ridosso dell'arrivo degli Alleati, (...Francia Inghilterra e Stati Uniti). Poi seguono il 22 Modena, il 24 Reggio Emilia, La Spezia, Genova, Asti. Il 25 Milano e Savona. Il 26 Novara, Parma e Vercelli. E via via tutte le città e i paesi del Nord Italia.

L’insurrezione raggiunge il culmine 
(militare e politico) della guerra partigiana, per garantire il riscatto dalle viltà del fasci-nazismo nel provocare la guerra e cercare la necessità di rinnovamento nella profondità delle strutture politiche e istituzionali dello stato italiano, umiliato e deriso dal ventennio fascista e dall'epilogo della seconda guerra mondiale 40/45.
Ora sentiamo cosa ne pensano.. da alcuni emeriti antifascisti...
Il Professor Luca Baldissara e il Giornalista, scrittore e filosofo più  seguito ed amato da sempre... Corrado Augias ... nei loro recenti saggi  e pensieri, hanno sottolineato come in quel giorno i fatti siano stati vissuti in modo assai diverso nelle varie parti d'Italia e di conseguenza la "memoria" sia stata tramandata in modo differente, spieghiamo in quale modo?!
Il 25 aprile, oltre a ricordarlo in un basilare momento simbolico della "Liberazione", si rivela... l’inizio di un percorso ... difficile e lento di ricongiungimento degli italiani, che hanno vissuto differenti realtà e di vita e di guerra.

Il 25 aprile è stata la somma imprecisa di diversi ... 25 aprile di Liberazione: per un terzo del Paese segna la fine della guerra e dell'inimicizia tra italiani (fascisti e antifascisti) e linvasore tedesco (nazisti), per i rimanenti due terzi, scendendo la penisola, il termine di un conflitto ormai distante, offuscato semmai dalle diverse realtà in atto per un difficilissimo presente. 
Le memorie non possono che riflettere questa diversificazione del ricordo collettivo, con le fratture che allora hanno suscitato e che non si lasciarono facilmente ricomporre in una memoria pubblica e unitaria del "25 aprile".

Le truppe alleate entrarono a Bologna il 21 aprile 1945! Ha significato un 25 aprile per la storia d'Italia e deve essere fondamentale ricordarlo ogni anno!....
"Non c’è possibilità di salvezza nella neutralità e nell’isolamento", scrive il 28/11/ 1943 Giaime Pintor, motivando la scelta partigiana che lo avrebbe portato alla morte. In queste parole vi è il senso profondo, dell’etica individuale e di una generazione che si oppose al Nazi-fascismo.
Ora ascoltiamo Corrado Augias ...sul 25 Aprile... significa riassumere tutta la questione in una sola realtà,  per nulla semplificante: *COSTITUZIONE!* Qualsiasi riflessione ... sia sulla realtà e sia sui fatti storici si concentra ... *sempre su questa Carta che finirà per incarnare la nostra liberazione. "COSTITUZIONE"...* 
Oggi, pur in un mondo completamente diverso, dove però la guerra è riemersa drammaticamente come orizzonte di realtà, quelle parole consentono di cogliere quanto di attuale c’è nella scelta di allora, di individuare una "utilità" della conoscenza della storia per l’oggi e per il futuro, di restituire un senso al 25 aprile.
Per quella generazione era la guerra che aveva imposto la "presa di possesso del concreto”, mettendo la società di fronte ai pericoli “che minacciano i presupposti di ogni vita individuale"... e spingendo ad una "corsa verso la politica" destinata secondo Pintor, Augias e altri a riprodursi "ogni volta che la politica cessa di essere ordinaria amministrazione e impegna tutte le forze di una società per salvarla da una grave malattia, per rispondere a un estremo pericolo". Questo, che per essi...costituiva il "senso morale" della mobilitazione collettiva, è, oggi come allora, il valore intimo, essenziale, necessario della scelta di impegnarsi per l'utilità comune riassunta nel 25 aprile...
Parlare di 25 Aprile e di liberazione con Augias, poi diventa un impegno, nella consapevolezza della differenza profonda che c'è... tra liberarsi e... restare liberi. Da questo punto di vista Augias, vede questo passaggio ...dalla Resistenza al varo della Costituzione Italiana ...decisivo! 
La Liberazione, certo. "La nostra Resistenza...( dice ..sempre Augias) ci permise di liberarci con dignità.  Poi dopo la liberazione arrivò la libertà  e la nostra Costituzione che ci permise di ritornare a pieno titolo nel consesso internazionale. La Carta di legittimazione e liberazione per poterci presentare di nuovo davanti al resto del mondo, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e del nazifascismo". Quel rientro nel mondo internazionale... a testa alta... è  nelle parole  di Alcide De Gasperi che le pronunciò  il 10 agosto del 1946 alla Conferenza di Pace di Parigi... da presidente del Consiglio dei Ministri...
 "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è come soprattutto la mia qualifica da ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l'essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione"... Cio dimostra.. se ve ne fosse bisogno come ... si deve comportare chi ci rappresenta... davanti al mondo... 
(non come ora che il governo vede: la lega filoputiniana che non vuole il riarmo dell'Europa con ottocento miliardi di armi alle nazioni europee e fratelli d'italia filotrampiana che vuole il riarmo europeo di ottocento miliardi di armi alle nazioni europee)!
Dopo 80 anni di pace e senza aver fatto i conti con la storia...sul misero ventennio di dittatura fascista.. culminato con la tragica 2a guerra Mondiale del 40/45...

Buon 25 Aprile!

* il Milanese-Acr e Crv

...POESIA x l'Oscar 
NO AL BULLISMO .. ALLA GUERRA... ALLA VIOLENZA... SI, alla Liberta!

La libertà  del 25 APRILE!

... niente al mondo vale.. un secondo vissuto accanto a te .. vale un gesto tuo, un tuo movimento... niente al mondo mi ha mai dato tanto, da emozionarmi come quando siamo .. "NOI insieme e UNICI" .. 
Tu mi dai la LIBERTÀ..
GRAZIE DI
E S I S T E R E!

Da ..Gio... e Max P. "da canzoni e pensieri “.. sempre.. nient’altro che noi”.. sogno.. ..poi vivo e ti ho! Fuggo l'amara realtà.. chiedo allo specchio: "Perchè non rifletti un po' prima di rimandare la mia immagine?... vorrei la Sua di Madonna!"
.. ti piace!? graz. x il tuo 5X1000 ad ACR(ONLUS di fatto) e CRV=CENTRORICERCHEVALASSINESI e alla Fondazione di Don Gino Rigoldi !




Il filosofo Stefano Bonaga shock: "Siamo in mano a questi due malati, Trump a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com..


“Qui nell’isola
il mare
e quanto mare
esce da sé stesso
in ogni momento,
dice di sì, di no,
di no, di no, di no,
dice di sì nell’azzurro,
nella spuma, nel galoppo,
dice di no, di no.”
- Pablo Neruda

Pablo Neruda recita questi versi a Massimo Troisi in una bellissima scena del film “Il Postino”.

Si incontrano quasi per caso, in riva al mare, su un’isola… Vuoi essere anche tu come quel poeta cileno nel film?

Beh, non solo potrai recitare i tuoi versi, in un anfiteatro in riva al mare…

🖋 Ma semplicemente inviando una poesia al 3° Concorso Internazionale di Poesia inedita “Isola di Stromboli”.

Avrai la possibilità di essere eletto come Vincitore dell’Isola dei Poeti e di vincere diversi premi letterari del valore totale di 8000€:

✅ Super Premio Straordinario: 500 euro per visitare in un fine settimana l'Isola magica di Stromboli! 

✅ Una pubblicazione monografica gratuita con grande firma a scelta tra Giuseppe Aletti, Alessandro Quasimodo, Hafez Haidar, Francesco Gazzè, Alfredo R. Mogol, Cosimo Damiano Damato

✅ Addetto stampa personale con 10 articoli garantiti sulla stampa nazionale e locale della tua città

✅ Trofeo, targa e medaglia (solo per i primi 10 classificati)

✅Un format televisivo di 22 minuti in cui sarai intervistato da Alessandro Quasimodo o Hafez Haidar.

✅ il video corso di scrittura poetica "La Nuova Era della Poesia" ideato e condotto da Giuseppe Aletti. Il corso, composto da ben 23 ore contenente il rivoluzionario Metodo Aletti

✅Audiolibro con le tue poesie recitate da Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel e attore per i più grandi registi italiani come Fellini, Lina Wertmüller, Ugo Tognazzi e Ugo Gregoretti.

✅Un Docufilm sulla tua vita e produzione poetica da girare sempre nella bellissima Isola di Stromboli!

Scopri tutti i bonus: https://rivistaorizzonti.net/concorso-di-poesia-inedita-isola-di-stromboli

Chi sono i Presidenti di Giuria?

🖋 Giuseppe Aletti - Editore, poeta, critico letterario, è considerato un punto di riferimento per la poesia in Italia. 

La sua raccolta "I Decaduti" è stata scelta dalla Casa della Poesia del Marocco per essere tradotta e pubblicata in arabo e sarà presentata presso l’università di Casablanca. 

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività letteraria: è stato il fondatore della rivista letteraria "Orizzonti", dell'unico Paese della Poesia in Italia, e del più importante festival poetico italiano "Il Federiciano".

È il fondatore della Prima Accademia di Scrittura Poetica Giuseppe Aletti. 

Il suo nuovo, attesissimo libro “Da una Feritoia Osservo Parole – 365 Rotte Per il Nuovo Giorno” ha raggiunto il 3° posto nella classifica dei bestseller di Amazon e il 1° posto nella classifica di IBS.

🖋Hafez Haidar - Poeta, accademico emerito, traduttore per Rizzoli, Mondadori, Piemme, Fabbri Editore etc.

Tra i più importanti traduttori dall'arabo in italiano del grande poeta Khalil Gibran.

La sua traduzione de' "Le mille e una notte" edita da Mondadori, è da sempre tra le più vendute in Italia.

Candidato al Premio Nobel nel 2017. È direttore di numerose manifestazioni culturali di valenza Internazionale. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi per la sua attività letteraria e accademica.

Tutti i poeti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita, questa isola magica, piena di energia e di bellezza, per ricevere in dono nuove ispirazioni. 

Non perdere questa occasione di andarci al prezzo di una poesia!

Per partecipare: https://rivistaorizzonti.net/concorso-di-poesia-inedita-isola-di-stromboli

Partecipazione Gratuita!

venerdì 11 aprile 2025

Il prof. Vecchioni spiega l'origine della parola "dazio" a cura di Crv-Centro Ricerche Valassinese


25 aprile - Festa della Liberazione. Intervista al professor Luca Baldissara...
Per comprendere meglio l’importanza dell'anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo, ne parliamo con il prof. Luca Baldissara, docente di Storia contemporanea al Dipartimento di Filosofia e Comunicazione all’Università di Bologna. E con il nostro amico Giornalista e scrittore Corrado Augias!

Intervista alla storia sul 25 Aprile LIBERTÀ  DEI POPOLI E SUDDITI!
a cura di S. D. M. di Crv e Acr* 

Il 25 aprile è una data piena di SIMBOLI... É una festa INTERNAZIONALE, ma vediamo l'talia, che cosa avvenne esattamente nelle giornate di primavera di 80 anni fa?!
I Partigiani sfilarono per le strade di milano...
Il 25 aprile 1945 a Milano - dove operava il CNL =Comitato di liberazione Alta Italia,
 il principale organo di governo clandestino della Resistenza e venne liberata la nostra Patria mentre ancora affluivano in città le formazioni partigiane lombarde. Questa giornata è stata presa come data simbolo della fine della guerra e della nostra liberazione, prima provvedendo a festeggiarla fin dal 1946, con una decisione  ad hoc del governo, e poi, nel 1949, proclamandola festa nazionale permanente.

Il 25 aprile è in realtà un giorno "spalmato" nell'arco di più giorni: "il 21 viene liberata Bologna, la prima importante città alle spalle della Linea Gotica, il cui controllo è assunto dai partigiani a ridosso dell'arrivo degli Alleati, (...Francia Inghilterra e Stati Uniti). Poi seguono il 22 Modena, il 24 Reggio Emilia, La Spezia, Genova, Asti. Il 25 Milano e Savona. Il 26 Novara, Parma e Vercelli. E via via tutte le città e i paesi del Nord Italia.

L’insurrezione raggiunge il culmine (militare e politico) della guerra partigiana, per garantire il riscatto dalle viltà del fasci-nazismo nel provocare la guerra e cercare la necessità di rinnovamento nella profondità delle strutture politiche e istituzionali dello stato italiano, umiliato e deriso dal ventennio fascista e dall'epilogo della seconda guerra mondiale 40/45.
Ora sentiamo da alcuni emeriti antifascisti...
Il Professor Luca Baldissara e il Giornalista, scrittore più  seguito ed amato da sempre... Corrado Augias ... nei loro recenti saggi  che hanno sottolineato come in quel giorno i fatti siano stati vissuti in modo assai diverso nelle varie parti d'Italia e di conseguenza la "memoria" sia stata tramandata in modo differente, spieghiamo in quale modo?!
Il 25 aprile, oltre a ricordarlo in un basilare momento simbolico della "Liberazione", si rivela... l’inizio di un percorso ... difficile e lento di ricongiungimento degli italiani, che hanno vissuto differenti realtà e di vita e di guerra.

Il 25 aprile è stata la somma imprecisa di diversi ... 25 aprile di Liberazione: per un terzo del Paese segna la fine della guerra e dell'inimicizia tra italiani (fascisti e antifascisti) e linvasore tedesco (nazisti), per i rimanenti due terzi, scendendo la penisola, il termine di un conflitto ormai distante, offuscato semmai dalle diverse realtà in atto per un difficilissimo presente. Le memorie non possono che riflettere questa diversificazione del ricordo collettivo, con le fratture che allora hanno suscitato e che non si lasciarono facilmente ricomporre in una memoria pubblica e unitaria del "25 aprile".

Le truppe alleate entrarono a Bologna il 21 aprile 1945! Ha significato un 25 aprile per la storia d'Italia e deve essere fondamentale ricordarlo ogni anno!....
"Non c’è possibilità di salvezza nella neutralità e nell’isolamento", scrive il 28/11/ 1943 Giaime Pintor, motivando la scelta partigiana che lo avrebbe portato alla morte. In queste parole vi è il senso profondo, dell’etica individuale e di una generazione che si oppose al Nazi-fascismo.
Ora ascoltiamo Corrado Augias sul 25 Aprile... significa riassumere tutta la questione in una sola realtà,  per nulla semplificante: *COSTITUZIONE!* Qualsiasi riflessione ... sia sulla realtà e sia sui fatti storici si concentra ... *sempre su questa Carta che finirà per incarnare la nostra liberazione. "COSTITUZIONE"...* 
Oggi, pur in un mondo completamente diverso, dove però la guerra è riemersa drammaticamente come orizzonte di realtà, quelle parole consentono di cogliere quanto di attuale c’è nella scelta di allora, di individuare una "utilità" della conoscenza della storia per l’oggi e per il futuro, di restituire un senso al 25 aprile.

Per quella generazione era la guerra che aveva imposto la "presa di possesso del concreto”, mettendo la società di fronte ai pericoli “che minacciano i presupposti di ogni vita individuale" e spingendo ad una "corsa verso la politica" destinata secondo Pintor a riprodursi "ogni volta che la politica cessa di essere ordinaria amministrazione e impegna tutte le forze di una società per salvarla da una grave malattia, per rispondere a un estremo pericolo". Questo, che per Pintor costituiva il "senso morale" della mobilitazione collettiva, è, oggi come allora, il valore intimo, essenziale, necessario della scelta di impegnarsi per l'utilità comune riassunta nel 25 aprile...
Parlare di 25 Aprile e di liberazione con Augias diventa un impegno, nella consapevolezza della differenza profonda che c'è... tra liberarsi e... restare liberi. Da questo punto di vista Augias, vede questo passaggio ...dalla Resistenza al varo della Costituzione Italiana ...decisivo! 
La Liberazione, certo. "La nostra Resistenza...( dice Augias) ci permise di liberarci con dignità.  Poi dopo la liberazione arrivò la libertà  e la nostra Costituzione che ci permise di ritornare a pieno titolo nel consesso internazionale. La Carta di legittimazione e liberazione per poterci presentare di nuovo davanti al resto del mondo, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e del nazifascismo". Quel rientro nel mondo internazionale... a testa alta... è  nelle parole  di Alcide De Gasperi che le pronunciò  il 10 agosto del 1946 alla Conferenza di Pace di Parigi... da presidente del Consiglio dei Ministri...
 "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è come soprattutto la mia qualifica da ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l'essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione"... Cio dimostra.. se ve ne fosse bisogno come ... si deve comportare chi ci rappresenta... davanti al mondo... 
(non come ora che il governo vede: la lega filoputiniana che non vuole il riarmo dell'Europa con ottocento miliardi di armi alle nazioni europee e fratelli d'italia filotrampiana che vuole il riarmo europeo di ottocento miliardi di armi alle nazioni europee)!
Dopo 80 anni di pace e senza aver fatto i conti con la storia...sul misero ventennio di dittatura fascista.. culminato con la tragica 2a guerra Mondiale del 40/45...

Buon 25 Aprile!

* il Milanese-Acr e Crv