giovedì 31 maggio 2012

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 Rottamazione e conversione edilizia a Roma sono un sogno. Tra “parentopoli” e “svendopoli” si continua ad edificare ovunque ma in 35 mila rimangono in attesa di un alloggio.

http://www.fainotizia.it/inchiesta/30-05-2012/emergenza-casa-e-crisi-economica

La Capitale offre uno spaccato significativo in quanto a numeri e persone che chiedono un alloggio popolare. Siamo andati a vedere dove vive chi attende da anni una risposta dal Comune di Roma. In un'occupazione a via Casal Boccone, periferia nord di Roma, molte famiglie hanno trovato alloggio in un palazzo abbandonato e di proprietà privata. Si tratta di persone che sono sempre vissute nel rispetto delle regole e che lavorano ma non guadagnano abbastanza per pagare un affitto. Molte famiglie ma anche padri separati e nuovi disoccupati per la chiusura di aziende fallite negli ultimi mesi. L'Ater, l'agenzia che per il comune gestisce gli immobili ERP, edilizia residenziale pubblica, replica che le case popolari non ci sono. D'altra parte però all'Ater spesso si parla di “parentopoli” o “svendopoli”. In altre parole le case popolari non sempre sono assegnate a chi ne ha davvero bisogno. Del resto gli elenchi con le graduatorie sono secretati.
L'emergenza con la crisi economica continua a crescere. Una possibilità potrebbe essere la conversione e l'utilizio degli immobili già esistenti e abandonati. A Roma ad esempio le 15 caserme dismesse potrebbero realmente diventare soluzioni abitative? Una risposta la danno le famiglie che hanno occupato la caserma di via del Porto Fluviale.


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