Rottamazione e conversione edilizia a
Roma sono un sogno. Tra “parentopoli” e “svendopoli” si continua ad edificare
ovunque ma in 35 mila rimangono in attesa di un
alloggio.
http://www.fainotizia.it/inchiesta/30-05-2012/emergenza-casa-e-crisi-economica
La Capitale
offre uno spaccato significativo in quanto a numeri e persone che chiedono un
alloggio popolare. Siamo andati a
vedere dove vive chi attende da anni una risposta dal Comune di Roma.
In
un'occupazione a via Casal Boccone,
periferia nord di Roma, molte famiglie hanno trovato alloggio in un palazzo
abbandonato e di proprietà privata. Si tratta di persone che sono sempre vissute
nel rispetto delle regole e che lavorano ma non guadagnano abbastanza per pagare
un affitto. Molte famiglie ma anche padri separati e nuovi disoccupati per la
chiusura di aziende fallite negli ultimi mesi. L'Ater, l'agenzia che
per il comune gestisce gli immobili ERP, edilizia residenziale pubblica, replica
che le case popolari non ci sono. D'altra parte però all'Ater spesso si parla di
“parentopoli” o “svendopoli”. In altre parole le case popolari non sempre sono
assegnate a chi ne ha davvero bisogno. Del resto gli elenchi con le
graduatorie sono secretati.
L'emergenza con la crisi economica
continua a crescere. Una possibilità potrebbe essere la conversione e
l'utilizio degli immobili già esistenti e abandonati. A Roma ad esempio le
15 caserme dismesse potrebbero realmente diventare soluzioni
abitative? Una risposta la danno le famiglie che hanno occupato la caserma di
via del Porto Fluviale.
Nessun commento:
Posta un commento