sabato 27 dicembre 2008

UNA STORIA PARTICOLARE.. QUELLA DELLA VALLASSINA a cura di Francesca..






Carissimi lettori BUONGIORNO!
Mi presento: sono Francesca e per un po’ vi terrò compagnia con alcune “ricerche”che verranno qui pubblicate. Vi chiederete che cosa ci faccio qui. Adesso uno stage presso l’associazione ACR Il Milanese, dopo…chi lo sa, magari mi troverete ancora.
Le ricerche si occuperanno di questi argomenti:
Storia della Vallassina. Pillole di storia sul meraviglioso luogo dove abitiamo, giusto per rinfrescare la memoria a chi già la conosce ma anche per divulgarla a chi non la sa
Stampa Locale ACR/Club Turati. I giornali dell’associazione dalla nascita ad oggi. Argomenti trattati, influenza sul pubblico e sul territorio.
Trasporti in Vallassina: si possono migliorare? Valutazione del trasporto attuale e proposte.
Non mi resta che chiedervi di aspettare i prossimi numeri per leggere gli esiti del mio lavoro.

Francesca

Pillole di Storia locale: la Vallassina

Nel Triangolo Lariano una delle zone più belle e suggestive è la Vallassina, piccola valle collocata tra i monti lombardi che comprende i comuni di Asso (da cui prende il nome), Barni, Caglio, Civenna, Magreglio, Rezzago, Sormano e Valbrona.
Testimonianze preistoriche della presenza dell’uomo nel territorio risalgono al 6000 a.C, ritrovate in località San Primo e Cranno di Asso, confermate dai ritrovamenti neolitici fatti a Magreglio in località Büs de la Stria, Asso in località Castello e Brazzova, Valbrona il località Candalino e, infine, Civenna in località Piano Rancio.
I primi stanziamenti erano situati a Candalino e sulle colline che circondano l’attuale borgo di Asso e risalgono al 2000 a.C. Successivamente l’intera zona, occupata già dai liguri, cadde nelle mani dei Celti Insubri nel VI secolo a.C che a loro volta cedettero alla potenza dei romani probabilmente nel lontano 199 a.C, quando assoggettarono Como.
Assieme ai romani giunsero in Vallassina le prime popolazioni cristiane che vi si radicarono. Numerosi ritrovamenti risalgono a questo periodo (tombe, vasellame, monete) in particolare alcune epigrafi che così scrivono: ad Asso “Genio Asci L.Plinius Burnus et Plinius Materni”e a Lasnigo “Viven fecit veteranus legionis VIII Caius Alebio Castici filius sibi et pompeiane Dorchadi coniugi suae”.
Dopo i romani si stanziarono i Longobardi, popolo barbaro proveniente dal nord Europa. Proprio a questo periodo risalgono i famosi “massi avelli”, tombe monumentali in pietra scavata, utilizzate per la sepoltura di personaggi di rilievo, ritrovate a Magreglio e a Fraino.
Con l’incoronazione di Carlo Magno la notte di Natale dell’800 d.C, la Vallassina si prepara ad una nuova era. Infatti Carlo nel 804 d.C affida il territorio all’Arcivescovo di Milano, proclamandolo “Vicedominus”. Da qui iniziano ben 608 anni di indipendenza e privilegi. L’epoca medievale è ancora ben testimoniata nella zona dalla presenza di chiese in stile romanico tutt’ora esistenti (San Pietro e Paolo a Barni, Sant’Alessandro a Lasnigo, Ss.Cosma e Damiano a Rezzago) e da fortificazioni difensive, alcune visibili (torre del castello di Asso, mura del castello di Barni), altre ricordate solo dai nomi di luoghi (castel ròtt, castel di leves, castel fariö, castell).
Nel 1117 un violento terremoto colpì la Valle e nel 1226 una ci fu una forte alluvione. Le due catastrofi naturali distrussero alcune zone del territorio mai più ricostruite (Orsenigo, frazione di Lasnigo). Anche la peste si diffuse diverse volte mietendo centinaia di vittime.(segue)
Stampa Locale ACR/CRV e Club Turati.
I giornali dell’associazione: dalla nascita ad oggi.


20 luglio 1986: un foglio scritto a macchina con il titolo delineato a mano circola per Civenna. E’ la prima uscita del notiziario del Circolo Culturale “Filippo Turati” appena fondato in paese.
Da allora sono passati 20 anni e “Il Civennese” ed altri fogli locali si sono diffusi in tutta la Vallassina (e non solo).
Lo Statuto afferma che il Circolo, di cui il notiziario è la voce, ha carattere socio-culturale e ha lo scopo di informare, coordinare e aggregare le forze popolari e progressiste di Civenna e dei paesi limitrofi. In parole povere vuole informare la gente ed esigere che le istituzioni si comportino come devono, secondo equità e giustizia.
Un anno dopo il notiziario è già una realtà ben conosciuta in paese. Non è più un solo foglio su una pagina, ma esce a quattro pagine ed più ricco di contenuti. La grafica è più movimentata e il titolo non è più scritto a mano. La sua diffusione ha avuto un impatto non indifferente sul piccolo comune vallassinese: qualcuno si arrabbia, altri lo gradiscono. L’importante è che se ne parli.
Tra le pagine troviamo un mix di cultura, ambiente, cronaca, offerte di lavoro, piccoli annunci, iniziative ed eventi, critiche e commenti sull’operato degli enti locali, risultati elettorali, resoconti…Non mancano fotografie, disegni e spazi dedicati allo svago (barzellette, lettura della mano …).
Dal settembre 1987 nascono le rubriche “Idee e Proposte” e “Lettere al Direttore” dove i cittadini, i villeggianti e tutti gli altri lettori possono esprimere le loro idee liberamente e interagire attivamente con il giornale.
Il 29/7/1987 “Il Civennese” viene registrato presso il Tribunale, mentre in paese compaiono i primi abbonati. Ora è stampato in tipografia su carta riciclata.
Dopo 3 anni il foglio diventa un punto fermo per l’informazione libera in Civenna, ma è ancora boicottato. Nonostante ciò resta un luogo di dibattito concreto, di proposte, di suggerimenti e la sua fama inizia gradualmente a varcare i confini, giungendo così nei paesi limitrofi.(segue)
Traporti in Vallassina e in Prov. di Como: si possono migliorare?


La questione dei mezzi di trasporto è da sempre un problema che affligge centinaia di persone.
Nella Vallassina non è da meno. Infatti, non di rado, il problema viene affrontato e portato a conoscenza all’opinione pubblica dai giornali ma anche dai passeggeri stessi che lamentano ritardi e disservizi. Soprattutto in questo periodo i toni sono molto accessi. Il Corriere di Como ha pubblicato una statistica che calcola la percentuale di veicoli per tipo che circolano sulle strade della provincia. Bene, il risultato è sconvolgente: solo lo 0,1% dei veicoli transitanti sono autobus e mezzi pubblici. Il dato dovrebbe far riflettere molto sulla necessità di potenziamento di questo genere di trasporti, soprattutto quelli su strada.


segue.. www.acraccademia.it


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