venerdì 31 ottobre 2025

Il milanese a cura del Centro Ricerche Valassinese











 "All'attenzione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni I, di Fratelli d'Italia Leader, di Salvini Tutor, di Italiani Maestra di Sostegno. Chi ti scrive è una donna come te, una donna alla tua altezza, cioè su per giù un metro e cinquantasette. 


Chi ti ha vista, Sharm, in quella storica giornata, ancora una volta impallata da Trump, quell'enorme braciola di carne pettinato come Donatella Rettore. Costretta a un continuo e snervante gioco di tronco per farti vedere dalla platea e dai fotografi.  Ma perché lasci che ti trattino così? 


Tu che nel tuo partito tieni tutti sull'attenti come il sergente di Full Metal Jacket. Fa' attenzione, Melons, non farti intortare da questi qua, non farti blandire. Sono un gruppo di maschi in andropausa, con i modi e il cervello piantati ancora nel patriarcato. Per loro tu puoi essere presidente del Consiglio, vincitrice di un Nobel, vescova, papessa, gran regina, matriarca del regno delle giovani marmotte. Se non gli dici basta, loro guarderanno sempre solo come sei fatta e a lungo andare conterai meno di un labubu appeso allo zainetto.


E tu lo devi fare per te e per tutte noi, che abbiamo un'unghia del tuo potere e del tuo carisma. Sennò finisce che all'estero sei un angioletto, un putto biondo con le ali, poi quando varchi la soglia di casa sei Annibale, Attila e Pappalardo messi assieme. Dire bella a una donna e un bel complimento e tu te lo meriti. Ma non in una circostanza del genere. In un momento così ufficiale serve solo tenerti sotto, a relegarti a un ruolo subordinato, ad annullare i tuoi meriti e le tue capacita. Trump non sta solo facendo il galante, sta tracciando confini, sta marcando il territorio come un labrador sui lampioni di una via del centro. Succede anche a noi, dappertutto. 


Anche chi non è presidente del Consiglio, nei luoghi di lavoro, nelle università, nello sport, in televisione, dappertutto. Se provavano a dire sei bellissima alla Thatcher o alla Merkel, un minuto dopo quelli gli facevano ingoiare la cravatta, nodo compreso. Ma tu pensa, Melons, se fossi stata tu a fare i complimenti a un collega, sai che sarebbe successo? Bella ce lo dovrebbero dire i nostri mariti, i nostri compagni, le nostre compagne, gli amanti, Jovanotti quando canta Bella. Al lavoro invece non siamo belle, siamo brave, impegnate, intelligenti, preparate o scarse, inette, pasticcione. Siamo affidabili o da lasciar perdere, ma per quello che dice il nostro lavoro, non lo specchio. Melonia Trump poteva andarti peggio. Pensa se oltre a dirti bella ti avessero salutato con bella ciao, come è successo a me".


#LucianaLittizzetto

A cura di clubfturati e acraccademia.it

sabato 4 ottobre 2025

Il Triangolo lariano di sett. e ottobre a cura di avraccademia.it

 

Da rivedere... socialisti o Laburisti?

Ancora di grande ATTUALITÀ! 
Io NENNIANO ma AUTONOMISTA per questo iscritto al PARTITO! 

“Ho perduto la mia battaglia politica ma bisogna saper accettare una sconfitta. Tanto più che, a ottant’anni, un uomo non ha molte occasioni di rivincita. Riconoscere la sconfitta però non significa considerar la sconfitta come assoluta e definitiva. Il mio contributo, per quel che vale, l’ho dato. E lo darei ancora se vedessi in pericolo le istituzioni repubblicane, la libertà democratica delle masse. A certe conquiste credo di aver contribuito in modo rilevante: la mia più grande vittoria fu la Repubblica, nessuno la volle con impegno uguale al mio. E se non sono riuscito a consolidare l’unificazione socialista, è perché ho creduto che essa avesse una base nella coscienza e nella volontà dei militanti. Perché quella coscienza e quella volontà non hanno retto alla prova. La prova del relativo insuccesso nelle elezioni del 1968, della polemica sul disimpegno, sul discorso sui nuovi equilibri. (…) È un fenomeno tipicamente italiano questo delle divisioni, delle scissioni. Nessuno aspetta che gli avvenimenti gli diano torto o ragione, tutti vogliono aver ragione subito. Mah! Io volevo un partito consapevole della sua autonomia, impegnato a riconquistare le masse operaie e le posizioni perdute dopo la scissione del 1947. Volevo un partito in grado di creare un’alternativa socialista nell’ambito stesso del centro-sinistra. Svanita questa possibilità, posso solo augurami che il centro-sinistra riprenda coscienza di sé e si impegni a fondo nella politica delle cose”.
Putroppo le masse operaie non ci sono piu' ... ci sono i nuovi poveri... e sono in continuo aumento.
Occorre un programma serio e credibile che permetta al Centrosinistra di qualificarsi con i non voto e con questa svolta riportare l'Italia in Europa x attuare con Francia, Spagna, Regno Unito e i paesi che ci stanno agli Stati Uniti D'Europa... che sappiano risvegliare gli ideali di chi non ci crede piu'...
Segue

Pietro Nenni a Oriana Fallaci – Roma, aprile 1971."

Possiamo ripartire ora tenendo presente cio' che scrisse Nenni!
"Lui" non mise mai in discussione la partecipazione politica del Psi passando con la destra destra x vendicarsi del discorso del compromesso storico... che porto' ... con le BR alla morte di Moro.
Lui...(Nenni... ma anche Turati..) si 'rigireranno' nella tomba sapendo che un partito che permette all'attuale Governo di avere ls maggioranza assoluta sia votato da ex Socialisti o Socialdemocratici.
Segue...