ACR/CRV ARTISTI e le Vice-P.ti.. REPO, KETTI e FLAVIA ..
.. niente al mondo vale.. un secondo vissuto accanto a te .. vale un gesto tuo, un tuo movimento... niente al mondo mi ha mai dato tanto, da emozionarmi come quando siamo .. "NOI", .. Da ..Rio... e Max P. "da canzoni e pensieri “.. sempre.. nient’altro che noi”.. sogno.. ..poi vivo l'amara realtà.. chiedo allo specchio: "Perchè non rifletti un po' prima di rimandare la mia immagine?".. ti piace!? graz. x il tuo 5X1000 ad ACR(ONLUS di fatto) alla Fondazione di Don Gino !
venerdì 28 marzo 2025
giovedì 27 marzo 2025
Congresso Nazionale del Psi Intervento di Roberto Biscardini a cura di Crv e Acr
Congresso Nazionale PSI - La sintesi del mio intervento
Napoli, 22 marzo 2025
Ho accolto l’invito di intervenire a questo congresso per parlare di noi, di quella comunità socialista nella quale, pur con idee differenti, difendiamo con orgoglio la parola socialista. Il congresso è sempre un momento importante della vita democratica di un partito ed è quindi un’occasione che non deve essere sprecata.
La cosa più importante da rilevare in questo particolare momento storico è che il socialismo, che è sempre stato il nostro orizzonte ideale e pratico, è quasi del tutto scomparso dalla scena politica italiana ed internazionale. Per questo il primo compito dei socialisti è quello di reagire, domandandosi anche se abbiamo fatto tutto ciò che era sarebbe stato necessario per evitare che ciò accadesse. Se ci sono nostre responsabilità o se ciò è avvenuto senza che ce ne siamo accorti. Certamente, almeno in Italia, la sinistra non se n’è accorta ed anzi ha contribuito con la sua assenza a rendere il socialismo sempre più fragile.
Reagire oggi a questo stato di cose significa porsi l’obbiettivo di ricostruire in forme nuove un movimento socialista con chi ci sta, così come avvenne ancora prima del 1892 quando il partito si costituì sulla spinta di masse popolari, operaie e contadine, leghe ed associazioni, che avevano bisogno di essere rappresentate da un movimento organizzato nel paese e nelle istituzioni. Avevano bisogno di un partito che rappresentasse i loro bisogni.
Oggi come allora dobbiamo costruire un movimento socialista che partendo dai bisogni delle persone sia concreto: un socialismo delle persone, un socialismo materialista per le persone.
Un movimento che sappia riunire le tante anime diverse della sinistra ed anche coloro che socialisti non sono mai stati. Cioè quel socialismo largo di cui ha parlato anni fa Rino Formica, capace di coinvolgere i giovani che sono potenzialmente socialisti ma non lo sanno, aprendo anche un dialogo con il mondo cattolico, oggi più sensibile che mai nei confronti della cultura socialista, dopo il grande ruolo che ha avuto in questi anni a livello internazionale ed in Italia la figura di Papa Francesco.
Poco importa sottolineare parole che oggi possono suonare scontate o equivoche. Inutile usare le locuzioni del tipo socialismo democratico, socialismo riformista, socialismo liberare. Meglio parlare di socialismo e basta, di socialismo senza aggettivi.
Dalla parte di chi ha più bisogno e che ha subito di più le ingiustizie di un capitalismo sempre più violento ed aggressivo; politiche neoliberiste che hanno prodotto solo diseguaglianze e povertà.
Possiamo farlo ripartendo dalla nostra storia originaria, ritrovando la forza nella storia di quel movimento socialista, che è sempre stato, piaccia o non piaccia, un movimento per la pace e per il disarmo, contro la guerra. Che pagano sempre i più deboli, che rende sempre più poveri i poveri e sempre più ricchi quelli che sono già ricchi. Ma anche contro la cultura della guerra che ci obbliga ad essere sempre, a volte anche individualmente, gli uni contro gli altri, senza mai margini di dialogo e di mediazione.
A questo proposito possiamo ricordare l’intervento di Bettino Craxi al Congresso di Milano del 1989, nel quale dedicò un grande spazio della sua relazione al tema del disamo graduale, ricordandoci che “la parola d’ordine per il socialisti è sempre la riduzione degli armamenti e non altro” così come per i socialisti è sempre importante la collaborazione e la distensione tra i popoli, allora auspicando la distensione dell’Europa con l’Europa dell’est e con quella che di lì a pochi mesi sarebbe diventata la federazione Russa. Né l’Italia, né l’Europa saranno più autorevoli acquistando armi. Né il riarmo generalizzato renderà l’Europa politicamente più forte.
Siamo figli del movimento socialista che è sempre stato dalla parte dei lavoratori per la difesa del lavoro contro lo sfruttamento e soprattutto per la difesa della dignità del lavoro. Solidale con i diritti dei più deboli.
Siamo figli del movimento socialista che difende la democrazia minacciata dalla cattiva politica e dal potere della finanza internazionale che è avversaria diretta della democrazia stessa. Perché solo la democrazia può mettere un freno allo strapotere della finanza ed è per questo che le grandi forzi economiche si muovono contro la democrazia in tutto il mondo. Quindi difendere la democrazia minacciata ovunque è un impegno prioritario dei socialisti, così come riscoprire la democrazia rappresentativa da tempo messa in crisi dalle cattive leggi elettorali.
Ricordiamo oggi al PD e a tutti coloro che si arrovellano su come stare uniti per battere la destra che la prima cosa da fare è quella di abrogare il Rosatellum che loro hanno voluto. Una legge che non consente ai cittadini di scegliere i propri parlamentari.
Dobbiamo riprendere la battaglia per ridare al paese una legge elettorale di tipo proporzionale con le preferenze e consentire agli elettori di eleggere direttamente i propri rappresentanti. Così come possiamo, anche se l’iniziativa può apparire impopolare, essere i promotori di una riforma delle leggi elettorali dei Comuni e delle Regioni, per proporre l’abolizione dell’elezione diretta dei Sindaci, oggi diventati piccoli podestà, e dei presidenti delle Regioni.
Per affrontare queste sfide e porre le premesse per la costruzione di un movimento per il socialismo, (che è qualcosa di più di un movimento di socialisti) dobbiamo tutti insieme fare un salto di qualità, definire un nuovo progetto e costruire la prospettiva di un grande ed unitaria partito socialista.
Attingendo ancora dal Congresso dell’Ansaldo di Milano, è utile ricordare oggi come già allora fosse chiara la differenza tra l’appello ad una generica unità della sinistra e l’appello per l’unità socialista, per unire tutti coloro che credono nel socialismo. Con tutto rispetto, l’obbiettivo non è più quindi solo quello di far crescere il PSI, ma di fare anche del PSI il punto di riferimento per promuovere una fase nuova del socialismo italiano. Il problema non è più quello che abbiamo perseguito per anni: superare la diaspora e riunire tutti socialisti cosiddetti anagrafici, quelli che nel corso della loro vita hanno avuto una tessera del PSI in tasca. Molti di loro hanno fatto da anni scelte politiche che sembrano oramai irreversibili. L’obbiettivo è molto più ambizioso. Prima di tutto parlare ai giovani ed aprire le contraddizioni in tutti coloro che stanno a sinistra, ma non vogliono dichiararsi socialisti. Chiedere che si apra una discussione seria per costruire dal basso una grande casa del socialismo italiano.
Unica e credibile alternativa alla destra.
Una volta si diceva che la sinistra o è socialista o non è. Oggi possiamo aggiungere che se la sinistra non è socialista non c’è alternativa alla destra.
CIRCOLO Turati Civenna e Caldara di Milano... 27 MARZO 2025 - risultati incredibili ..ottenuti da persone concrete
Pubblicista, come ottenere il tesserino e patentino giornalista pubblicista
Consigli per l'uso
Chi è il giornalista pubblicista!
Dice l'articolo 1 (IV comma) della legge n. 69/1963:
"Sono pubblicisti coloro che svolgono attività giornalistica non occasionale e retribuita anche se esercitano altre professioni o impieghi". L'articolo 35 della legge citata disciplina le L'aspirante pubblicista: ·è normalmente una persona che esercita altre professioni o impieghi.
·condizione per l'iscrizione è l'aver svolto per due anni un'attività giornalistica non occasionale e retribuita regolarmente; (segue su l'Acr il Milanese - blog)
·l'attività giornalistica consiste in scritti, articoli, corrispondenze su giornali e periodici.
· i certificati rilasciati dai direttori (delle pubblicazioni) devono comprovare l'attività pubblicistica regolarmente retribuita da almeno due anni;
· la domanda deve essere corredata dai giornali e periodici con gli scritti, gli articoli e le corrispondenze (anche non firmati).
La strada più facile da percorrere per ottenere la tessera di Pubblicista ed essere iscritti all'Albo Nazionale di categoria è, senza dubbio, quella della collaborazione continua e remunerata, per un periodo minimo di due anni, con un quotidiano o un periodico regolarmente registrati presso il Tribunale di zona competente. Gli interessati che intendono iniziare la carriera giornalistica possono, quindi, rivolgersi alla nostra redazione e chiedere di scrivere articoli. Alla fine dei due anni di tirocinio l'aspirante pubblicista dovrà inoltrare all'Ordine dei Giornalisti della Regione di appartenenza un'istanza per chiedere l'Iscrizione all'Albo Nazionale dei Pubblicisti. Nel corso della prima riunione utile di Consiglio, i dirigenti dell'Ordine Regionale di categoria verificheranno la sussistenza dei requisiti necessari per il rilascio del tesserino e decideranno se accogliere la richiesta di iscrizione.
Per ottenere il tesserino sono necessari due requisiti fondamentali: la reale e continua collaborazione con uno o più giornali; il pagamento degli articoli pubblicati. Alla domanda di iscrizione, quindi, l'aspirante pubblicista dovrà allegare un attestato di collaborazione del direttore responsabile del giornale con cui ha collaborato, la fotocopia di tutti gli articoli pubblicati, ed, infine, la documentazione necessaria per dimostrare l'effettivo versamento delle ritenute d'acconto e, quindi, l'avvenuto pagamento degli articoli. Una volta ottenuto l'accoglimento della sua domanda di iscrizione, egli potrà considerarsi un vero e proprio pubblicista in grado di instaurare un rapporto di collaborazione o di dipendenza con qualsiasi testata giornalistica locale o nazionale.
Se poi vuole ottenere anche la tessera di giornalista dovrà continuare l'iter avviato, lavorare per almeno due anni presso la redazione di un giornale e sostenere, alla fine, un esame di stato. Ma qual è la differenza tra un pubblicista ed un giornalista? Oltre che dalla collaborazione con i giornali, il pubblicista potrà ricavare il suo reddito anche da altre attività. Il giornalista, invece, dovrà ricavare la quasi totalità del suo reddito dal suo lavoro principale e, cioè, da quello della collaborazione con i giornali, o da altre attività ad esse strettamente connesse.
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sabato 22 marzo 2025
Umberto Galimberti: “Le bugie funzionano quando c’è poca cultura. Questo... a cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com
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frutti x combattere lingrossamento della prostata e il tumore alla Viscica!
1) ANGURIA; 2) PERA; 3) AVOCADO; 4) POMODORO; 5) PAPAYA; 6) MELA GRANA,
venerdì 7 marzo 2025
venerdì 21 febbraio 2025
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